lunedì 27 ottobre 2014

The Mask - Da zero a mito di Chuck Russell, fumettone coloratissimo e originale con un Jim Carrey straripante e scatenato. Nel suo genere un CULT

Oggi voglio parlarvi di un film famosissimo che piace a tutti ed è un vero e proprio cult. Eppure io non l'avevo mai visto. Ebbene sì, io ho un sacco di mancanze soprattutto riguardanti pellicole di questo genere.
Mi riferisco a The Mask - Da zero a mito di Chuck Russell.
Ecco la recensione:





The Mask - Da zero a mito (The Mask) di Chuck Russell del 1994. Con Jim Carrey, Cameron Diaz, Peter Greene, Amy Yasbeck, Peter Riegert, Jim Doughan, Richard Jeni, Orestes Matacena, Nancy Fish, Ben Stein, Tim Bagley. (97 min. ca.)
Stanley Ipkiss (Carrey) è un impiegato di banca timido, imbranato e scapolo che vive con un bel Jack Russell, Milo, in un appartamentino da quattro soldi. Si innamora istantaneamente di Tina Carlyle (Diaz), la bellissima pupa del gangster Dorian Tyrell (Greene), che è in banca per filmarne l'interno per una rapina. Nel frattempo Stanley, appena uscito dal locale Coco Bongo, trova una strana maschera che una volta indossata gli conferisce degli straordinari poteri facendolo diventare disinvolto, sfrenato e un grande latin lover. Ovviamente ciò ha i suoi pregi ma anche degli enormi difetti.

















Tratto dal fumetto di John Arcudi e Doug Mahnke, è in effetti un fumettone comico e quasi una parodia dei supereroi, dai colori sgargianti, dagli effetti speciali per l'epoca straordinari e molte trovate comiche.
Se all'inizio i non amanti del genere potrebbero rimanere scettici, col passare dei minuti, la vicenda per quanto esile, scontata e bambinesca, inizia a coinvolgere e fare ridere (o quantomeno sorridere) diverse volte.
Commedia slapstick degli equivoci che riesce nell'intento di far divertire con poco. Jim Carrey ovviamente è un portento.
Lasciando stare l'uso del computer e degli effetti vari (con dettagli e invenzioni originalissime), è lui che riesce a impersonare così bene The Mask da non risultare mai fuori luogo o irritante: il personaggio sembra gli sia stato cucito addosso e la sua proverbiale faccia di gomma, la sua fisicità, il suo linguaggio del corpo, sono al servizio di una storia che sicuramente senza di lui non avrebbe avuto lo stesso effetto.
Cameron Diaz effettivamente era molto seducente. Gli altri attori sono abbastanza anonimi (tranne forse Greene) ma non è un problema. Menzione speciale per il cagnolino.
Non un capolavoro ma un film godibile, senza pretese e realmente simpatico.
Da vedere assolutamente (anche se mi sa che era solo la sottoscritta non averlo mai guardato), meglio se in lingua originale. Consigliato.


Voto: ***







Il trailer:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











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