sabato 18 ottobre 2014

Quasi famosi (Almost Famous) di Cameron Crowe, sorta di film autobiografico (del regista), è un on the road vissuto con gli occhi del protagonista ragazzino. Leggero e spensierato ma troppo finto e noioso, ha belle atmosfere e ovviamente per il tema belle musiche. Considerato un cult non è niente più che una pellicola di qualità media

Oggi vi voglio parlare di un film non recentissimo considerato un cult ma che io non ho molto gradito. Anzi, in verità lo trovo piuttosto senza mordente nonostante l'ambientazione e i temi trattati.
Mi riferisco a Quasi famosi di Cameron Crowe.
Ecco la recensione:





Quasi famosi (Almost Famous) di Cameron Crowe del 2000. Con Billy Crudup, Patrick Fugit, Frances McDormand, Kate Hudson, Jason Lee, Anna Paquin, Philip Seymour Hoffman, Zooey Deschanel, Noah Taylor, Jimmy Fallon, Michael Angarano, Fairuza Balk. (162 min. ca.)
Nel 1973, William Miller, un quindicenne (Fugit) appassionato di musica (grazie alla sorella Anita, interpretata da Zooey Deschanel, andatasene di casa per via di incomprensioni con l'apprensiva madre, McDormand, insegnante), decide di cominciare articoli chiedendo consigli al suo mentore Lester Bangs (Hoffman). Finirà per seguire il tour degli Stillwater, una rock band non ancora famosissima ma che grazie a lui lo diventerà. Con loro ci saranno anche le grupie capeggiate da Penny Lane (Hudson), innamorata invano del leader della band Russell Hammond (Crudup) e della quale si innamorerà a sua volta lo stesso William.




































Film autobiografico (William è l'alter ego dello stesso Crowe), è un on the road vissuto con gli occhi di un ragazzino sognante e intelligente che è riuscito a divertirsi e a diventare un critico di successo al contempo.
Bella la descrizione dell'ambiente ma probabilmente il politically correct e la messa in scena un po' troppo patinata (probabilmente sempre per via di questo punto di vista "fanciullesco") fa perdere brio a tutta la vicenda in sé, risultando pesante, poco divertente e molto telefonato.
Ben realizzato, con bei collegamenti nelle varie tappe, è una pellicola con alcune scene azzeccate ma con molte altre cose patetiche e troppo inverosimili. Ma forse è lì che entra in gioco il patto con lo spettatore, il quale sa che tutto è una sorta di favola, la favola del regista.
Gli attori sono in parte: Fugit è bravo ma, giustamente, scialbo; Kate Hudson - vincitrice del premio Oscar come Miglior Attrice Non Protagonista per il suo ruolo - è carina ed espressiva ma distaccata. I migliori sono senza dubbio Frances McDormand, che, togliendo la parlantina, con uno sguardo fa capire tutto e Philip Seymour Hoffman, in una parte perfetta per lui: un uomo che mette passione nel suo lavoro. Gli altri non sono indimenticabili.
Film piacevole e bizzarro che però fa entrare poco in empatia con i personaggi (troppo stereotipati e fiacchi per piacere sul serio) ed è piuttosto prolisso (la versione estesa pur non annoiando ad un certo punto si fa sentire).
Da vedere per curiosità. Consigliato a metà.
(Successone di pubblico immeritato a mio avviso).


Voto: **1/2









Il trailer:









Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











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