Oggi vi voglio parlare di un film recente. Un film di un regista francese molto apprezzato (e criticato, talvolta). È stato presentato alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia con grande successo e seguito.
Mi riferisco a Frantz di François Ozon.
Ecco la recensione:
Frantz di François Ozon del 2016. Con Paula Beer, Pierre
Niney, Ernst Stötzner, Marie Gruber, Cyrielle Clair, Johann von
Bülow, Alice de Lencquesaing, Anton von Lucke, Ralf Dittrich,
Michael Witte. (113 min. ca.)
Adrien Rivoire (Niney), francese, nel 1919, dopo la
prima guerra mondiale, si reca in un paese tedesco per portare gli
omaggi sulla tomba di Frantz, fidanzato di Anna (Beer) e morto al
fronte. Conoscerà quest'ultima e la famiglia dello stesso Frantz,
portandosi dietro però un segreto...
Tratto da una pièce teatrale
(e, ancora prima, romanzo) di Rostand e da un film di Ernst Lubitsch,
è un melodramma d'altri tempi molto delicato e romantico in B/N (i
colori appaiono soltanto durante i flashback o quando qualcuno
ripensa a Frantz).
Dal ritmo cadenzato, dai tempi dilatati, ha una
trama semplice, tuttavia strutturata e con parecchi colpi di scena.
Tutti gli attori sono assolutamente straordinari e sembrano uscire da
un film d'epoca per tipo di recitazione e aspetto fisico. Delle
performance molto sentite e altrettanto delicate, fragili come i
personaggi che interpretano. Meritatissimo il Premio Marcello
Mastroianni a Paula Beer durante la scorsa Mostra del Cinema di
Venezia.
Un film d'atmosfera, suggestivo, curatissimo che parla di
perdono e di menzogne a fin di bene, pronunciate per non ferire gli
altri.
Ed è anche una storia d'amore (anzi, ce n'è più di una. Si
aggiunga anche l'affetto dei genitori di Frantz per Anna e Adrien).
Dolce senza mai diventare melenso (c'è un grande senso della
misura), dal tocco sempre leggero, con momenti struggenti e di
sincero struggimento.
La musica, di grande importanza per i
protagonisti, completa il tutto: anche quella originale è intensa e
accompagna bene quel sottile tormento che permea la storia
dall'inizio alla fine.
Ozon anche questa volta ha dimostrato di
sapersi approcciare a generi completamente diversi l'uno dall'altro
senza nessun problema. Ed anzi, in questo caso, sembra nato per
dirigere questo tipo di opere. Un gioiellino.
Da vedere assolutamente
(in lingua originale magari). Consigliatissimo.
Voto: ***1/2
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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