mercoledì 14 settembre 2016

IN SALA - Io prima di te di Thea Sharrock, commedia drammatica in salsa sentimentale tratta dal romanzo omonimo di successo di Jojo Moyers. Un film stucchevole, macchinoso, finto ed irritante. Il cast è buono ma nulla può

Oggi vi voglio parlare di un film in sala in questi giorni. Un film tratto da un romanzo di successo.
Mi riferisco a Io prima di te di Thea Sharrock.
Ecco la recensione:






Io prima di te (Me Before You) di Thea Sharrock del 2016. Con Emilia Clarke, Sam Claflin, Janet McTeer, Charles Dance, Brendan Coyle, Jenna Coleman, Matthew Lewis, Ben Lloyd-Hughes, Vanessa Kirby, Steve Peacocke, Samantha Spiro, Joanna Lumley. (110 min. ca.)
Provincia inglese. William "Will" Traynor (Claflin) è un trentunenne affascinante e ricco banchiere, finito in sedia a rotelle dopo un incidente (è stato investito da una moto). Sua madre assume per lui una nuova assistente per aiutarlo, ma soprattutto per tenergli compagnia. Si tratta di Louisa "Lou" Clark (Clarke), una ventiseienne buffa e chiacchierona. Dopo i primi momenti di tensione e una sorta di antipatia/attrazione, scatterà l'amore. Ma Will ha già un piano ben preciso. 










Commedia drammatica/sentimentale e sorta di Quasi amici* in salsa rosa/romantica - tratta dall'omonimo romanzo di Jojo Moyes - con l'aggiunta di una tematica pesante e delicata (che è meglio scopra lo spettatore senza che gli venga rovinata la sorpresa). 
È proprio questa tematica molto delicata a far franare tutto ciò che di buono c'era stato poco prima. E non perché il lieto fine fosse la cosa più auspicabile (anzi, probabilmente sarebbe stato scontatissimo), bensì sono i modi e i toni con i quali questa viene trattata ad essere superficiali e patetici. 
Non è neppure (totalmente) colpa della sceneggiatura della stessa Moyes, quanto della regia di Thea Sharrock. Insomma, si è preferito riempire la pellicola di momenti stucchevoli e scene melense, piuttosto che arrivare al dunque con freddezza, lucidità, ma soprattutto con onestà. 
È un'opera furba, creata apposta per far commuovere il pubblico sfoderando colpi bassi. 
Qualche momento di ironia è presente per fortuna, ma tutto sembra lezioso, finto, sempre molto costruito: dalle situazioni ai dialoghi. In quel caso costruito per strappare la risata, come per obbligare a ridere. 
Il cast è buono. Emilia Clarke e tenera e goffa al punto giusto. Non fosse che tira fuori sempre la sua espressione da desolata e da pesce fuor d'acqua e che soprattutto carichi troppo (nonostante in alcuni casi sia realmente adorabile), abbondando di faccette (con sopracciglia "mobili" annesse). Sam Claflin ha sempre lo sguardo di sfida e da snob perciò gli riesce facile. Comunque è espressivo. Gli altri sono solo spalle. 
Ottimi gli ambienti (la campagna inglese con castelli è ogni volta una soddisfazione per gli occhi) e la fotografia. 
La regia, come detto sopra, sembra poco dinamica, è piatta. Anche il ritmo ne risente. Un film irritante, manierato, macchinoso, dal sentimentalismo a buon mercato, che si salva soltanto per alcune scene simpatiche (il matrimonio della ex di Will, ad esempio o la cena con i genitori e il fidanzato di Lou). 
Il resto è puro zucchero e, lasciando stare il discorso religioso, i contenuti e il messaggio che viene mandato non è dei migliori come potrebbe sembrare, ad un'analisi successiva. 
L'uso delle canzonette che tanto attirano, è la ciliegina sulla torta. 
Da vedere solo per curiosità (in lingua originale, per favore, che l'accento inglese merita). Consigliato a metà.


*Mia recensione
Voto: **/**1/2 (Sono stata buona)






Il trailer:






Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












  
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