domenica 25 settembre 2016

CULT - Viaggio a Tokyo di Yasujirō Ozu, film drammatico che parla di distanze e di rapporti familiari che si sgretolano in un Giappone che sta cambiando. Triste, poetico ma molto lucido e schietto. Un gioiello, anzi, un vero e proprio capolavoro

Oggi vi voglio parlare di un film di moltissimi anni fa. Un film considerato giustamente un cult. Un film meraviglioso diretto da un regista che ha fatto la storia.
Mi riferisco a Viaggio a Tokyo di Yasujirō Ozu.
Ecco la recensione:





Viaggio a Tokyo (東京物語 (Tōkyō monogatari)) di Yasujirō Ozu del 1953. Con Chishū Ryū, Chieko Higashiyama, Setsuko Hara, Haruko Sugimura, Sō Yamamura, Kuniko Miyake, Kyōko Kagawa. (136 min. ca.)
Onomichi. Shūkichi (Ryū) e Tomi Hirayama (Higashiyama) decidono di andare a trovare i figli che abitano a Tokyo. Inizialmente sembrano i benvenuti, ma subito tutti cercano di allontanarli. E anche quando Tomi si sentirà male e morirà, l'unica che mostrerà un sincero affetto sarà Noriko (Hara), nuora dei due e vedova di un loro figlio. 
















Film considerato il migliore del regista e il compendio della sua opera, è una storia di distanza e di cambiamenti.
Non solo per quanto concerne le distanze fisiche o cambiamenti dovuti alla modernità delle grandi città, quanto dei rapporti. I genitori non riconoscono più i figli, sempre più interessati a loro stessi, alla carriera e non riescono ad aver presa neanche con i nipoti, maleducati, poco affettuosi. E al povero Shūkichi, viene ripetutamente ricordato che senza la moglie è solo: i figli non si trattengono neanche un minuto di più con lui. Egoismo allo stato puro.
Tutto narrato con una lucidità e una schiettezza incredibili: il messaggio arriva forte e chiaro: lo spettatore si trova impotente ad osservare la sorte, il disfacimento di una famiglia che solo all'apparenza è tutta inchini e sorrisi (come da tradizione), ma che in realtà nascondeva freddezza. B/N stupendo, immagini evocative, che descrivono l'ambiente e parlano da sole.
Gli attori sono bravissimi, credibili.
Un film quasi neorealista. Triste, poetico e struggente, ma molto duro e senza troppi fronzoli. Piacevole, coinvolgente, pacato, ma dal ritmo sempre costante. Perfetto.
Davvero un gioiello, un capolavoro della storia del cinema, attuale ancora oggi (per forma e contenuti).
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo.


Voto: ****1/2










Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












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