sabato 24 settembre 2016

E Johnny prese il fucile di Dalton Trumbo, film drammatico antibellico per eccellenza. Tragico, crudo, in parte surreale e straniante. Con dei bravissimi attori. Coraggioso

Oggi vi voglio parlare di un film di molti anni fa. Un film diretto da un grande sceneggiatore che ha fatto la storia del cinema, qui alla sua prima (e ultima) regia per l'appunto. Il risultato è qualcosa di indimenticabile.
Mi riferisco a E Johnny prese il fucile di Dalton Trumbo.
Ecco la recensione:






Johnny prese il fucile (Johnny Got His Gun) di Dalton Trumbo del 1971. Con Timothy Bottoms, Jason Robards, Kathy Fields, Donald Sutherland, Marsha Hunt, Diane Varsi, Donald Barry, Eric Christmas, Charles McGraw, Eduard Franz, Byron Morrow, Kerry MacLane, Sandy Brown Wyeth. (111 min. ca.)
Joe Bonham (Bottoms) è un giovane americano che durante la grande guerra va a combattere sul fronte francese. Dopo uno scoppio di una granata viene salvato e trasportato nell'ospedale militare. Gli vengono amputate le braccia e le gambe, non ha più gli occhi, né la bocca, né le orecchie: È diventato "un pezzo di carne" tenuto in vita soltanto dalle macchine. Eppure Joe col passare del tempo capisce ciò che gli sta succedendo, sogna i suoi familiari e decide di comunicare in alfabeto Morse usando soltanto il movimento della testa. 















Film drammatico e antibellico per eccellenza che ben riesce a far capire i rischi che corrono i giovani andando a combattere. 
Prima e ultima regia del famoso e controverso sceneggiatore (osteggiato e messo sulla lista nera maccartista), basata sul suo omonimo romanzo scritto trent'anni prima. 
Interessante e particolare la scelta di alternare le scene ambientate nel presente in B/N e quelle dei flashback a colori. 
Il filo conduttore è sempre la voce del protagonista, che narra i suoi sogni o i suoi ricordi, oppure le sue sensazioni da persona ormai impotente e rassegnata. Per le parti oniriche Trumbo si è affidato a Dalì (come avevano fatto anche Hitchcock o Buñuel) e il risultato è suggestivo, straniante e soprattutto realistico perché esattamente con lo stile in cui tutti sognano, mescolando la realtà ad elementi fantastici. 
Dai toni asciutti, riesce a inquietare pur non mostrando mai niente di veramente crudo. 
Eppure, Joe su quel letto, isolato, nutrito o sedato a forza, privo di ogni capacità di comunicare, in quel bianco e nero che dà la sensazione di irrealtà, fa star male, è un vero pugno allo stomaco. 
Il cast è perfetto. Timothy Bottoms riesce ad interpretare perfettamente il ruolo del giovane inconsapevole, mandato suo malgrado sul campo di battaglia. Jason Robard è un padre impeccabile. Kathy Fields è buffa e tenera nel ruolo della fidanzata premurosa e la sua scena all'ospedale è indimenticabile. Bizzarro Donald Sutherland nella parte di Gesù che ogni tanto appare nei sogni allucinati del protagonista. 
Ottimo l'uso degli ambienti, della fotografia (manco a dirlo). Mai invadente ma incalzante al punto giusto la colonna sonora. 
Un film duro, crudissimo, tragico, che forse mostra qualche limite nel suo essere macchinoso nel proporre le tecniche narrative (presente-flashback-presente-flashback e così via) e nella sua retorica, ma che è decisamente efficace nel veicolare il messaggio. 
Coraggioso e indimenticabile. 
Da vedere assolutamente (quando si è dell'umore giusto). Consigliatissimo. 


Voto: ***1/2/****








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?










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