Mi riferisco a Gattaca - La porta dell'universo di Andrew Niccol.
Ecco la recensione:
Gattaca - La porta dell'universo
(Gattaca) di Andrew Niccol del 1997. Con Ethan Hawke, Uma Thurman, Jude Law,
Loren Dean, Alan Arkin, Gore Vidal, Ernest Borgnine, Tony Shalhoub,
Blair Underwood, Xander Berkeley, Elias Koteas, Jayne Brook, Mason
Gamble, Vincent Nielson, Chad Christ, William Lee Scott. (107 min. ca.)
In un futuro
prossimo distopico, i bambini nascono con cellule selezionate per
evitare problemi di salute e imperfezioni. Vincent Freeman
nasce nel modo tradizionale con problemi vari e di cuore. Così i
genitori si affidano al nuovo metodo e avranno un altro figlio. I due figli
crescono completamente diversi. Eppure Vincent (Hawke), a differenza del
fratello Anthony, riesce tramite sotterfugi e prendendo l'identità
di un valoroso atleta diventato paraplegico, Jerome Morrow (Law), a
entrare a Gattaca, un ente aerospaziale per voli interplanetari.
Purtroppo però viene coinvolto suo malgrado nell'omicidio dei
direttori di volo. E le indagini sanguigne e dei vari campioni forse
lo porteranno a farsi scoprire. Intanto inizia una relazione con
Irene (Thurman), una collega.
Pellicola di fantascienza/biopunk molto
suggestiva per le atmosfere, scenografie e fotografia.
La vicenda,
anche se ha alcune lacune e delle forzature (ad esempio la storia
d'amore, che però può rifarsi ai film di fantascienza del passato
con l'eroe e l'eroina di turno che finiscono insieme e affrontano le
varie vicissitudini) - e perciò una sceneggiatura imperfetta e con dei buchi -, ha anche molta originalità e cattura lo
spettatore.
La regia è forse un po' statica ma sa dirigere bene gli
attori. Ehan Hawke è in parte, ambiguo ed emaciato al punto giusto.
Uma Thurman (la sua compagna allora) è affascinante ma fa poco: è
solo funzionale. Jude Law si impegna. Alan Arkin è come al solito
carismatico, qui nel ruolo del detective Hugo. Anche Gore Vidal si
impegna e ha la faccia giusta ma si sente che non è un vero attore
da come dice le battute. Piccola parte per Ernest Borgnine, sempre
all'altezza.
Un film interessante, inquietante e al contempo
coinvolgente, senza cali di ritmo e dalla notevole tensione finale.
L'incipit invece è molto poetico e ben narrato.
Colonna sonora di Michael Nyman straniante.
Colonna sonora di Michael Nyman straniante.
Forse non un
capolavoro come dicono in tanti ma sicuramente si tratta di
intrattenimento intelligente sopra la media.
Da vedere assolutamente.
Consigliatissimo.
Voto: ***1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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