domenica 6 settembre 2015

Samba di Éric Toledano e Olivier Nakache, commedia drammatica con sentimenti che vanno al di là del colore della pelle e provenienze. Tutto nel contesto delicato della clandestinità. Bravissimo il protagonista, in gamba anche gli attori di contorno, un po' fiacca la Gainsbourg e la storia - d'amore soprattutto - risulta troppo banale e finta

Oggi vi voglio parlare di un film recente. Un film francese che si perde un po' nel finale banale, brevedibile e finto.
Mi riferisco a Samba di Éric Toledano e Olivier Nakache.
Ecco la recensione:





Samba di Olivier Nakache and Éric Toledano del 2014. Con Omar Sy, Charlotte Gainsbourg, Tahar Rahim, Izïa Higelin, Hélène Vincent, Liya Kebede, Isaka Sawadogo, Jacqueline Jehanneuf, Youngar Fall, Christiane Millet. (119 min. ca.)
Samba Cissé (Sy), senegalese, lavapiatti e da dieci anni in Francia, costretto in un centro di accoglienza, non in regola con il permesso di soggiorno e perciò a rischio di espulsione, si rivolge ad un'associazione. Lì si imbatte in Alice, manager e grande lavoratrice in pausa dal lavoro per esaurimento nervoso e inserita in un programma di riabilitazione lì all'associazione. Tra i due c'è subito un'intesa. Aiuto, sostegno reciproco: riusciranno a ricostruirsi una vita. Insieme. 































Commedia drammatica firmata dagli stessi registi di Quasi amici* e con lo stesso protagonista: il simpatico e bravissimo Omar Sy. 
Interessante mix di generi, che mostra la sua forza nella storia delle vicissitudini del protagonista - di nuovo vengono trattati i temi della clandestinità, delle differenze razziali e della fratellanza - narrate in maniera semplice e realistica, con scene girate nei posti veri, esitenti o dismessi. Oppure quando vengono usati toni comici o da commedia. 
Quando si spinge nel romantico invece si perde, diventa banalotto (anche se la relazione tra i due protagonisti è tenera, mai eccessiva). 
Sarà poi che l'impacciata Gainsbourg e l'imponente Sy risultano poco credibili insieme, una specie di "strana coppia", se non nelle scene, ancora una volta da commedia, ma il risultato finale lascia un po' insoddisfatti. 
Gli attori sono appunto in gamba di per sé (anche se, la Gainsbourg, come detto qui sopra, sembra scialba. Va bene, il suo personaggio di persona con problemi psicologici richiedeva l'essere dimessa, ma come aspetto, come verve, è piatta). Omar Sy, pur in un ruolo un po' più difficile e meno comico rispetto a Driss di Quasi amici, riesce ad essere espressivo e credibile. Si impegna e si vede. Bravi anche gli altri attori non professionisti come Youngar Fall nei panni dello zio o Tahar Rahim nella parte dell'amico algerino che si spaccia brasiliano. 
Ben scritto e con qualche momento riuscito, cade soprattutto nel finale: una favola non plausibile e a metà, non del tutto coerente con quanto successo poco prima o comunque forzato, tirato via. 
C'è un po' di furbizia anche qui, come nel precedente lavoro. Ma in realtà non è quella che stride, quanto la banalità, la prevedibilità di certe situazioni. 
In ogni caso la regia è buona e anche la sceneggiatura regge bene il ritmo. 
La musica di Ludovico Einaudi si sente pochissimo in realtà. 
Un film a tratti piacevole ma qui e lì fiacco. Una buona occasione non del tutto andata a buon fine. Però è da vedere per curiosità. Consigliato.

*Mia recensione
Voto: **1/2 










Il trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate? 











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