mercoledì 11 giugno 2014

Segreti e bugie di Mike Leigh, una storia tenera e onesta con due protagoniste azzeccate e ottimi attori di contorno

Questo pomeriggio sono stata ospite di Radio Stonata per parlare di questo blog.
Vi metto il link del podcast:  http://www.mixcloud.com/radiostonata/radiostonatacanzonistonatementeeticaloveandmore-marta-gabrieli2minutiunlibro11062014/

Ma andiamo avanti con le recensioni...
Oggi voglio parlarvi di un film di qualche anno fa molto toccante e tenero.
Mi sto riferendo a Segreti e bugie di Mike Leigh.
Ecco la recensione:




Segreti e bugie (Secrets & Lies) di Mike Leigh del 1996. Con Brenda Blethyn, Timothy Spall, Phyllis Logan, Claire Rushbrook, Marianne Jean-Baptiste. (142 min. ca.)
Nella Londra povera, Cynthia (Blethyn), operaia sciatta e indigente con una figlia di quasi ventun'anni che la detesta di nome Roxanne (Rushbrook), viene contattata telefonicamente da una ragazza di colore (Jean-Baptiste) che lavora come oftalmologa che le svela di essere sua figlia. Dopo lo shock iniziale, la donna comincerà a volerla frequentare più spesso fino a farla conoscere alla sua famiglia (che non sapeva della sua esistenza). Sarà un modo per ricongiungersi. 













Film corale che ha nelle due protagoniste il suo punto forte (senza dimenticare gli altri, soprattutto la Logan, la Mrs. Hughes di Downton Abbey per capirci) e che con semplicità riesce ad abbattere certe barriere e parlare di interrazzialità con garbo e disinvoltura. 
Se l'inizio può sembrare lento a partire, la vicenda ha un crescendo quando madre e figlia si incontrano. Difficile non commuoversi e non voler bene istantaneamente a tutte e due quando cominciano a svelarsi per ciò che sono. 
La scena al ristorante della stazione è determinante e stupenda: la Blethyn è perfetta nell'interpretare una donna ignorante, goffa, che ha sofferto e che, nonostante tutto, è una persona dolcissima dalla mentalità aperta più di quanto si possa credere. La Jean-Baptiste è bravissima nel ruolo di donna realizzata che però vuole conoscere le sue radici, nonostante siano piuttosto malferme. 
Due nomination all'Oscar meritatissime. La loro sincerità nella recitazione, la sceneggiatura delicata e la regia "invisibile" fanno sì che anche i momenti più duri o che potrebbero apparire furbi e studiati appositamente per emozionare, risultino altrettanto realistici. 
Qualche lungaggine nel mezzo, un finale che appiana tutto e che farà storcere il naso a qualcuno ma che è doveroso in questo caso. 
Un film tenero, un inno a vivere la vita così come viene. 
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo. 


Voto: ***/***1/2












Il trailer:






Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?









Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata)  

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