Sto parlando di Reality di Matteo Garrone.
Ecco la recensione:
Reality di Matteo Garrone
del 2012. Con Aniello Arena, Loredana Simioli, Nando Paone, Graziella
Marina, Aniello Iorio, Nunzia Schiano, Rosaria D'Urso, Giuseppina
Cervizzi, Claudia Gerini, Raffaele Ferrante, Paola Minaccioni, Ciro
Petrone. (115 min. ca.)
A Napoli, Luciano (Arena) è il proprietario di una
pescheria che arrotonda commettendo piccole truffe insieme alla
moglie (Simioli), ha tre figli e moltissimi parenti. La sua vita
cambierà quando farà il provino per entrare al Grande
Fratello. Prima speranzoso poi via via sempre più ossessionato
dalla smania di potervi partecipare, finirà addirittura per credere
di essere spiato dagli autori o chi per loro per controllare se sia
idoneo. Riuscirà anche ad entrarvi. In un modo o nell'altro (forse).
Film deprimente ed amaro che racconta la mediocrità e le false
speranze di chi vuole entrare nel programma spazzatura Grande
Fratello.
In una Napoli sospesa nel tempo, ben sfruttata e
suggestiva, Matteo Garrone - come sempre - riesce a descrivere il
territorio in cui è ambientato il suo lavoro con un senso di realtà
quasi introvabile nel panorama italiano (il regista di Gomorra
l'ha fatto anche con la provincia veneta di Primo amore,
facendo parlare gli attori o comparse in veneto puro, non storpiato
come al solito): l'uso del dialetto - che per lo spettatore potrebbe essere ostico - è essenziale. Il parlare a voce alta, urlare, il
darsi addosso tipico di un certo ceto basso di Napoli ha
un'importanza altrettanto forte.
Ricorda leggermente Requiem for a dream* di Aronofsky, con la sua protagonista (una magnifica Ellen Burstyn) smaniosa di
diventar famosa e in parte ricca in uno show televisivo di quart'ordine, per il clima grottesco e surreale che
viene a crearsi poco a poco nella storia con riprese stranianti e tema musicale reiterato.
Girato benissimo, scritto altrettanto (anche se il finale sembra un
po' tirato via) e interpretato in modo credibile da tutti (guardando il dietro le quinte si può constatare quanto il regista abbia faticato per dirigere gli interpreti, non essendo
attori consumati, perciò un plauso a lui), fotografia
eccellente (con uso massiccio di filtri), musica del sempre più in
auge Alexandre Desplat che ha composto dei brani da pellicola fantasy
(giustamente, data la surrealità degli avvenimenti, per i toni usati,
per le immagini adoperate).
Un difetto che gli si riconosce è
l'anacronismo. La critica ai reality ormai è un soggetto facile e
che probabilmente non fa più di tanto clamore, non è più
provocatorio, oltre ad essere un po' furbetto (anche se ribadire
certi concetti non fa mai male). Ma è confezionato talmente bene e
Garrone è talmente consapevole di cosa sta dicendo e come vuole
dirlo che il pubblico rimarrà comunque ammaliato.
Una pellicola
intelligente, interessante e che fa riflettere. Consigliatissimo. Da
vedere assolutamente (con i sottotitoli).
* Mia recensione
Voto: ***1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata)
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