Il film di cui vi voglio parlare oggi invece ha in sè tutto ciò che detesto di questo genere. E' considerato un cult, ma io lo trovo di rara bruttezza ed anche noioso.
Mi sto riferendo a Il re ed io di Walter Lang (regista che ho amato per La segretaria quasi privata, una delle pellicole con la coppia Tracy-Hepburn).
Ecco la recensione:
Il re ed io (The King and I) di Walter Lang
del 1956. Con Deborah Kerr, Yul Brinner, Rita Moreno. (133 min. ca.)
Tratto dalla
commedia musicale scritta da Richard Rodgers e Oscar Hammerstein II,
il quale era tratto dal romanzo di Margaret Landon, narra la storia
di Anna Leonowens una vedova con un figlio che parte per il Siam per
diventare istitutrice degli innumerevoli figli del re. Riuscirà a
farsi voler bene e a cambiare la mentalità sia dai bambini che da
quest'ultimo.
Vero musical-polpettone con due canzoncine degne di nota (le più famose Getting to know you, Shall We Dance) e il resto cestinabile.
Per l'appunto, è uno dei musical che racchiude tutti gli
stereotipi di genere più irritanti: stanno parlando e tutto ad un
tratto si mettono a cantare o ballare dicendo frasi melense e ad
effetto (stucchevole). Oppure quando cantano non si rivolgono
all'interlocutore ma guardano un punto astratto fuori dalla finestra
o l'infinito. Neanche Tutti insieme appassionatamente - con la colonna sonora degli stessi Rodgers & Hammerstein - era
tanto idiota e patetico (anzi, guardandolo in lingua originale
risulta perfino piacevole). Ecco, patetico è proprio l'aggettivo
perfetto. Questi thailandesi che spiccicano due parole in inglese e
poi si mettono a cantare come soprani/contralti, fanno innervosire.
Il
finale risulta troppo affrettato (seppur almeno qui c'è un po' di
compostezza).
Deborah Kerr bravissima anche nel playback (è stata
doppiata da Marni Nixon nelle parti cantate) ma anche lei si fa
prendere dal manierismo e risulta finta, Yul Brinner bravo, per
carità (ha vinto l'Oscar per questa interpretazione), ma anche lui
poco credibile e caricaturale.
Superficiale nel parlare di tematiche importanti,
troppo edulcorato, teatrale, la scansione temporale non esiste:
sembrano siano passati tre giorni non mesi o anni (non si riesce a
capirlo addirittura). Pomposo, datato e neanche divertente, è un
musical che sicuramente avrà funzionato a teatro (ma il libretto non
è che offra grandi spunti per realizzare chissà quale capolavoro) ma cinematograficamente è forse uno
dei meno riusciti di sempre.
Secondo rifacimento cinematografico
della storia della vera insegnante Anna (il primo, Anna e il re del Siam è del 1946). E' stato realizzato anche un cartone
animato e un'altra pellicola, Anna and the King con Jodie
Foster.
Pellicola inutile e perdibile (assurdi i cinque Oscar). Da
vedere soltanto per curiosità. (La sottoscritta ama i musical, ma
questo obiettivamente non si affronta).
Voto: **
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata)
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