Mi riferisco a Loro 2 di Paolo Sorrentino.
Ecco la recensione:
Loro 2 di Paolo Sorrentino del
2018. Con Toni Servillo, Riccardo Scamarcio, Elena Sofia Ricci, Kasia
Smutniak, Euridice Axen, Fabrizio Bentivoglio, Roberto De Francesco,
Dario Cantarelli, Anna Bonaiuto, Giovanni Esposito, Ugo Pagliai,
Ricky Memphis. (100 min. ca.)
Il secondo capitolo romanzatissimo delle vicende di
Silvio Berlusconi nel periodo del divorzio con Veronica Lario e del
post-terremoto a L'Aquila.
In questa seconda parte, altrettanto
incisiva e piacevole, Sorrentino mostra la decadenza di un
personaggio patetico, tanto bravo a parole e meno con i fatti.
Il
ritmo è sempre sostenuto, ma il montaggio è meno serrato, la
fotografia meno brillante: sostanzialmente qui si ci concentra molto
di più sulla trama elaborata (nel primo capitolo era scarna,
minimale) che sull'immagine.
Potrà sembrare più parlato, spiegato,
meno "sorrentiniano" forse e più cupo, ma è proprio qui
che sta il senso.
La pellicola, in ogni caso, parla della caduta non
solo di Berlusconi, bensì di tutti quelli che gli stanno attorno (i Loro del titolo), persone da quattro soldi che chiedono
soltanto favori. Non ci sono troppe scene simboliche o surreali ma si
dà spazio alla figura di Berlusconi in toto.
Gli attori sono in
parte. Ovviamente spiccano un Toni Servillo istrionico che a tratti
fa trasparire troppo il suo accento napoletano (non soltanto quando
canta con "Apicella"), ma che è davvero perfetto per
incarnare un uomo carismatico e viscido e una Elena Sofia Ricci
intensa e convincente: lo scontro tra lei e Servillo in cucina è
stato eccezionale. Il merito è comunque del regista che non ha
ridicolizzato la situazione.
In effetti Sorrentino pur usando sempre
la sua ironia (più del solito) è riuscito a bilanciare i toni con
la giusta misura, anche perché - ammettiamolo - Berlusconi si
ridicolizza da solo.
Mai eccessivo e meno dirompente della prima
parte, è un film che colpisce, diverte anche, a modo suo, e spiazza
in modo diverso.
Il finale struggente e di muta disperazione è forse
stato il modo più intelligente di concludere un'opera che non è
così strafottente come ci si poteva aspettare da Sorrentino.
Intendiamoci, caustico lo è, pungente lo è, ma in un certo senso
meno cafone, sembra esserci meno autocompiacimento e più generosità
nei confronti dello spettatore.
Un vero gioiellino da vedere
assolutamente. Consigliatissimo.
Voto: ***1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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