Mi riferisco a Loro 1 di Paolo Sorrentino.
Ecco la recensione:
Loro 1 di Paolo Sorrentino del
2018. Con Toni Servillo, Elena Sofia Ricci, Riccardo Scamarcio, Kasia
Smutniak, Euridice Axen, Fabrizio Bentivoglio, Roberto De Francesco,
Dario Cantarelli, Anna Bonaiuto, Giovanni Esposito, Ugo Pagliai,
Ricky Memphis, Lorenzo Gioielli, Alice Pagani, Caroline Tillette,
Pasqualina Sanna, Gigi Savoia, Benedetta Mazza. (104 min. ca.)
Le vicende romanzate,
soprattutto personali, di Silvio Berlusconi nel periodo dell'apice
del successo politico e pre-divorzio da Veronica Lario e tutti i
personaggi che gli ruotano attorno.
Primo capitolo di un film in due
parti (il secondo uscirà a breve distanza, tra pochissimo: il 10
maggio) che ovviamente ha creato molte aspettative e continua a far
discutere nel bene o nel male. Piace o non piace, come tutti i film
del regista.
Eppure qui, per onestà intellettuale, è necessario
ammettere che lo stile surreale e grottesco di Sorrentino si coniuga
perfettamente con la figura macchiettistica e involontariamente
comica di Silvio Berlusconi (anche nella realtà) con un Toni
Servillo caricaturale e istrionico.
Ecco allora che il Paolone
nazionale può abbondare e sbizzarrirsi in tutto ciò che altrimenti
potrebbe apparire eccessivo: non solo nell'esibizione di nudi e in
scene forti di sesso e sniffate di coca, altresì nel rendere
Berlusconi e i suoi colleghi, amici, ecc... patetici, irritanti, con
battutine ad effetto (e da Silvio e compagnia ce le si aspetta, si
sa), situazioni iperboliche non così tanto distanti dalla realtà se
si toglie quel di più. Inoltre, in questo caso, Sorrentino diventa
ancora più ironico, sbeffeggia tutto e tutti non prendendo come
modello Fellini, ma puntando ad altro, a qualcosa di internazionale,
citando apertamente The Wolf of Wall Street* di Scorsese
(il personaggio di Sergio Morra - interpretato da Riccardo Scamarcio
- è palesemente ispirato al quello di Di Caprio, soprattutto nella
scena della festa con piscina). Scorsese che incontra Fellini - i
simbolismi abbondano ancora. Che vorranno significare la pecora
infreddolita che apre l'opera? Oppure il rinoceronte che corre per le
strade di Roma? - in un vortice inarrestabile. Sì, a differenza di
altri suoi lavori dai tempi dilatati, il ritmo è frenetico, il
montaggio è sincopato (e un uso massiccio del ralenti), con una
fotografia eccezionale del sempre grandissimo Luca Bigazzi, una
composizione dell'immagine da far rimanere senza parole. Le musiche
abbinate alle immagini sono puntuali e ricche di pathos. Se anche
alcune situazioni risultano a tratti telefonate (la scena di sesso
tra Kira e Sergio mentre lei è al telefono con "Lui". Tra
l'altro la maggior parte dei nomi di ministri, escort, ecc... sono
stati cambiati) ed altre piene di autocompiacimento, ogni cosa ha un
suo senso, è studiata e pensata per essere così come viene
mostrata: c'è una ricerca dell'estetica e del bello anche nel
mostrare i suddetti corpi nudi. Plastici, patinati e una coreografia
che lascia stupefatto lo spettatore.
Gli attori sono mediocri (a
parte Servillo, maschera tutta sorriso e capelli laccati ed una Elena
Sofia Ricci meno macchinosa di quanto è nelle fiction) ma funzionali
alla trama.
Un film che sicuramente provoca e risulta talvolta
arrogante, sopra le righe. Normale non piaccia a mettiamo un 50% del
pubblico. Eppure Sorrentino si è evoluto e dopo la meravigliosa
serie The Young Pope si dimostra più libero da schemi e
convenzioni.
Probabilmente questo è il suo miglior film. Tuttavia
bisogna aspettare la seconda parte: nulla si deve dare per scontato e
un finale poco solido e non soddisfacente potrebbe sminuire quello
che di buono è presente in questa pellicola (e cioè tutto).
Una
“Grande Bellezza” tra Roma, e la Sardegna.
Da vedere
assolutamente. Consigliatissimo.
*Mia recensione
Voto: ***1/2/**** (Da rivedere)
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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