giovedì 30 marzo 2017

Noah di Darren Aronofsky, film epico/d'avventura/fantastico liberamente ispirato al libro della Genesi. Visivamente d'impatto ma davvero poco convincente, troppo fantasy, con personaggi monodimensionali. Anche gli attori sembrano non crederci: a partire da Russell Crowe

Oggi vi voglio parlare di un film piuttosto recente. Un film di un regista molto acclamato, che però per questo film ha ricevuto critiche negative quasi unanimi.
Mi riferisco a Noah di Darren Aronofsky.
Ecco la recensione:





Noah di Darren Aronofsky del 2014. Con Russell Crowe, Jennifer Connelly, Ray Winstone, Anthony Hopkins, Emma Watson, Logan Lerman, Douglas Booth, Leo McHugh Carroll, Marton Csokas, Finn Wittrock, Madison Davenport, Gavin Casalegno, Nolan Gross, Skylar Burke, Dakota Goyo. (138 min. ca.)
Noè (Crowe) viene scelto da Dio per costruire un'arca al fine di salvare animali e uomini degni che sopravviveranno al diluvio universale. Al suo fianco ci saranno i figli e la moglie Naameh (Connelly).






 










Liberamente ispirato al libro della Genesi dell'Antico Testamento, è un film epico/d'avventura (e fantastico) visivamente d'impatto e interessante per la fotografia (memorabili le silhouette al tramonto), le scenografie, gli ambienti così desolati e con uno strano "design" non proprio conforme all'immaginario comune (né dell'Arca, né dei luoghi in sé).
Uso massiccio della CGI, ottimo sonoro avvolgente, ma la sceneggiatura - mi si passi il termine - fa acqua da tutte le parti. Aronofsky inoltre ha abbondato di fantasia introducendo un personaggio nemmeno presente nella Bibbia, cioè quello di Ila (Watson), la figliastra di Noè (che detiene il record del parto più urlato della storia del cinema).
Poi i "Vigilanti" di pietra si integrano male nel contesto e stonano, risultando troppo artefatti.
Il cast è buono. Russell Crowe ha la giusta fisicità ma pare sottotono, con il suo solito personaggio da Gladiatore in altre vesti. Jennifer Connelly (che ritorna a lavorare col regista e con Russell Crowe) è in gamba ma poco incisiva. Stessa cosa per Ray Winstone, Anthony Hopkins, Logan Lerman ed Emma Watson. Tutti sembrano non riuscire a dare il massimo: in sostanza non sono credibili. Ovviamente la colpa non è loro: la difficoltà nell'entrare nei panni di personaggi biblici (o inventati e monodimensionali), di figure così astratte, in circostanze simili, era enorme.
Un film particolare, poco convincente fin dall'inizio.
Un ibrido che prende una piega discutibile (esattamente come il finale).
(I brani scritti da Patti Smith sono sprecati).
Bocciato. Da vedere solo per curiosità.


Voto: **






Il trailer:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












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