venerdì 17 marzo 2017

Era d'estate di Fiorella Infascelli, film che parla del periodo di isolamento forzato per Falcone e Borsellino (e rispettive famiglie) sull'isola dell'Asinara. Garbato, dignitoso, ma poco coraggioso. Attori in parte. #DavidDiDonatello

Oggi vi voglio parlare di un film recente. Un film italiano su Falcone e Borsellino in un particolare momento della loro battaglia contro la mafia.
Mi riferisco ad Era d'estate di Fiorella Infascelli.
Ecco la recensione:





Era d'estate di Fiorella Infascelli del 2016. Con Massimo Popolizio, Giuseppe Fiorello, Valeria Solarino, Claudia Potenza, Elisabetta Piccolomini, Elvira Camarrone, Giovanni D'Aleo, Sofia Langlet, Lidia Vitale, Francesco Acquaroli, Giovanni Anzaldo. (100 min. ca.)
Nell'estate del 1985 i magistrati Giovanni Falcone (Popolizio) e Paolo Borsellino (Fiorello), verranno trasferiti di corsa, insieme alle rispettive famiglie, per paura di attentati, sull'isola dell'Asinara in Sardegna. Lì continueranno a lavorare per quello che sarà ricordato come il "maxiprocesso di Palermo".










Dramma familiare che mostra una faccia quasi "inedita" (visti i tanti film e fiction. Giustamente) di Falcone e Borsellino.
Un lato umano, intimo, di due uomini semplici ma votati alla verità, per la quale si sono battuti e hanno dato la vita.
Interessante vedere l'amicizia e gli scontri fra di loro, amici apparentemente diversi anche per idee politiche. E quella delle loro mogli, i figli di Borsellino, che devono accettare di essere confinati e, sostanzialmente, in pericolo.
I luoghi vengono sfruttati bene, c'è un buon dinamismo, che evita il reiterarsi sempre uguale delle giornate. Molte metafore. Nei dialoghi soprattutto, un po' troppo inventati, come se la regista e sceneggiatrice avesse voluto fare il gioco di "cosa avrebbero detto i due in queste circostanze?". Ecco, a volte il tutto pecca di retorica.
Questi dialoghi poi puntano a mettere in risalto la simpatia dei protagonisti (di Borsellino che recita Shakespeare in siciliano e Falcone con le sue freddure).
Il taglio, i toni sono da fiction.
E appunto per questo è stato scelto un Beppe Fiorello, l'icona degli attori da fiction Rai. Qui bisogna dire che è stato credibile: dimesso ma sempre molto intenso. Stessa cosa dicasi per Massimo Popolizio: un bravo caratterista, di polso, con quegli scatti d'ira improvvisi. Ha colto nel segno. Brave anche Valeria Solarino e Claudia Potenza nei panni delle mogli.
Un film garbato, delicatissimo e dignitoso, con una scena finale allegorica interessante per come è stata girata.
ulla di incredibile. Non svela chissà che intrighi o segreti, eppure riesce a coinvolgere. Tuttavia, avrebbe dovuto osare di più, sicuramente.
Da vedere per curiosità. Consigliato a metà. (Candidato a un David di Donatello come Miglior Sceneggiatura Adattata).


Voto: **1/2






Il trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











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