martedì 2 febbraio 2016

IN SALA - La grande scommessa di Adam McKay, film corale solidissimo, veloce, tagliente, dal ritmo forsennato, che racconta la crisi finanziaria del 2007/2008 attraverso le mosse di un gruppo di investitori. Cast azzeccato per un film difficoltoso da seguire ma avvincente e interessante

Oggi vi voglio parlare di un film ancora al cinema. Uno dei film rivelazione del momento, che concorrerà addirittura per l'Oscar come Miglior Film. Una pellicola particolarissima.
Mi riferisco a La grande scommessa di Adam McKay.
Ecco la recensione:





La grande scommessa (The Big Short) di Adam McKay del 2015. Con Christian Bale, Steve Carell, Ryan Gosling, Brad Pitt, Melissa Leo, Finn Wittrock, Hamish Linklater, John Magaro, Rafe Spall, Jeremy Strong, Marisa Tomei, Stanley Wong, Byron Mann, Tracy Letts, Karen Gillan, Selena Gomez, Margot Robbie, Adepero Oduye, Rudy Eisenzopf, Rajeey Jacob, Anthony Bourdain, Richard Thaler, Tony Bentley. (130 min. ca.)
La crisi finanziaria del 2007/2008 vista con gli occhi (e le azioni) di un gruppo di investitori che scommettono sul crollo dei titoli, acquistando i Cds. 

















Film corale solidissimo – tratto dal libro The Big Short: il grande scoperto di Michael Lewis -, con una sceneggiatura assolutamente a prova di bomba. 
Velocissimo, dal montaggio serrato, dal ritmo forsennato, dai dialoghi taglienti con umorismo nerd (a volte i personaggi parlano con lo spettatore guardando in camera), con un ottimo abbinamento delle immagini e musica. E complesso. 
Stratificato, estenuante, difficoltoso da seguire, alla fine si esce come da una centrifuga restando senza forze, esattamente come uno dei principali protagonisti, Steve Carell. 
Gli attori sono bravi davvero, sembrano crederci realmente a quello che stanno pronunciando. Forse spicca Christian Bale che, come al solito, si trasforma anche fisicamente (e ha anche imparato a suonare la batteria): un vero mostro di attore (nomination all'Oscar meritata, anche se, per essere corretti, la vittoria dovrebbe andare a Mark Rylance o a Tom Hardy), ma tutti fanno la loro con grande impegno (anche i vari camei nei panni di se stessi). Un unico appunto: Brad Pitt viene considerato co-protagonista quando appare pochissimo. 
Interessante, bizzarro, intenso, con una regia sapiente, di polso, che sa gestire il tutto con equilibrio. Un vero tour de force avvincente, appassionante. Chi non è esperto in materia di mercati finanziari o di economia potrebbe capire poco o niente (Wall Street di Stone in confronto era una passeggiata), ma il fascino rimane comunque. L'Oscar come Miglior Film sarebbe meritato? Forse no, tuttavia è un'opera particolarissima, non semplice esercizio di stile autocompiaciuto. 
Da vedere. Consigliato (se si è in vena).


Voto: ***1/2






Il trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento