domenica 26 ottobre 2014

Una notte da leoni di Todd Philips, primo capitolo della trilogia con i quattro amiconi coinvolti in una serie di eventi fuori dall'ordinario. Commedia demenziale con umorismo e volgarità gratuite, si salva per qualche gag e la faccia di Galifianakis. Il resto è da buttare

Oggi vi voglio parlare di un film abbastanza recente considerato già un cult (ha anche avuto due seguiti), una commedia goliardica e demenziale che a me sinceramente non è piaciuta e ho trovato addirittura di cattivo gusto in certi punti.
Mi riferisco a Una notte da leoni di Todd Philips.
Ecco la recensione:





Una notte da leoni (The Hangover) di Todd Phillips del 2009. Con Bradley Cooper, Ed Helms, Zach Galifianakis, Justin Bartha, Heather Graham, Sasha Barrese, Jeffrey Tambor, Ken Jeong, Rachael Harris, Mike Tyson, Mike Epps, Bryan Callen, Matt Walsh. (99 min. ca.)
Phil (Cooper), Stu (Helms), Alan (Galifianakis) e Doug (Bartha), soggiornano al Ceasars Palace di Las Vegas per l'addio al celibato di quest'ultimo. Purtroppo, dopo aver preso per sbaglio al posto dell'ecstasy il Ruflin (un potente sonnifero considerato anche "droga da stupro"), non si ricorderanno più niente di quanto successo ma si ritroveranno con una tigre in bagno (rubata a Mike Tyson), Stu sposato con una spogliarellista e senza un dente, Phil conciato male, Alan idem e Doug risulta disperso.








Commedia moderna americana dall'umorismo demenziale terra terra di bassa lega con volgarità gratuite e non sempre (anzi, quasi mai) divertenti. Ma d'altronde è una goliardata e va presa per ciò che è: un cinepanettone made in America con qualche citazione di altri film (ad esempio la scena a Las Vegas con Phil e Alan come Cruise-Hoffman in Rain Man con il sottofondo della canzone Iko Iko o viene fatto riferimento a Tre scapoli e un bebè, visto che trovano un bambino - il figlio della escort - nel ripostiglio. E certo! E la scena delle due macchine nel deserto presa da Casinò di Scorsese) e qualche scena azzeccata (la tigre nella macchina che dà una zampata a Phil. Ma qui si ferma perché anche questa gag sa di già visto).
Il finale poi arriva proprio senza nessuna sorpresa (a parte SPOILER lo scambio d'identità fra Doug lo spacciatore e Doug, l'amico degli altri tre) e senza entusiasmo.
Gli attori sono anonimi a parte Galifianakis (ma è più per la sua faccia che altro) e antipatici. Qualcosa di carino c'è ma la sceneggiatura ha delle voragini e la regia è altrettanto piatta.
Successone mondiale per un film che non ha niente da offrire per uno spettatore un po' più esigente che non voglia solo una serie di stereotipi in fila o quattro idioti che si complicano la vita.
Colonna sonora - a parte la sopracitata - pessima.
Assolutamente non consigliato. (Ovviamente ha avuto due seguiti).


Voto: *1/2









Il trailer:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











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