sabato 4 ottobre 2014

La strana voglia di Jean di Ronald Neame, commedia drammatica che tratta temi pruriginosi e provocatori per quegli anni con la consueta classe inglese. Bravissima - come sempre - Maggie Smith (Oscar per lei) nel ruolo della protagonista, ma tutto il cast è ottimo (ad esempio la co-protagonista Pamela Franklin, poco più che ragazzina)

Oggi vorrei parlarvi di un film molto carino che tratta temi pruriginosi e scottanti per l'epoca con un po' di superficialità. E' un peccato, perché la protagonista (vincitrice dell'Oscar per il suo ruolo) e la coprotagonista - una ragazzina - sono molto brave e tuttavia la vicenda è intrigante.
Mi riferisco a La strana voglia di Jean di Ronal Neame.
Ecco la recensione:




La strana voglia di Jean (The Prime of Miss Jean Brodie) di Ronald Neame del 1969. Con Maggie Smith, Robert Stephens, Pamela Franklin, Gordon Jackson, Celia Johnson, Diane Grayson, Jane Carr. (116 min. ca.)
Negli anni '30 ad Edimburgo, Miss Brodie (Smith) è insegnate nella scuola femminile Marcia Blaine. I suoi modi anticonformisti, poco ortodossi e rivoluzionari (per quanto potessero essere rivoluzionarie e affascinanti le ideologie del Fascismo e di Francisco Franco) sono infatti mal visti e in parte ostacolati dalla Preside Miss MacKay (Johnson). Nella classe di Jean infatti le ragazze sembrano più maliziose e disinibite anche nel parlare di certi argomenti e ciò si ritorcerà contro alla stessa insegnante che verrà tradita da Sandy (Franklin), una sua allieva molto sveglia che avrà una relazione con Teddy Lloyd (Stephens) insegnante di storia dell'arte e pittore. Jean condizionerà la vita dell'ingenuotta Mary MacGregor (Carr), la quale per seguire il fratello in guerra finirà per essere ammazzata. Inoltre il licenziamento è in agguato. 



































Film tratto dal romanzo di Muriel Spark e dalla pièce teatrale di Jay Presson Allen e in bilico tra commedia e dramma, ha il pregio di essere costruito bene, scritto altrettanto e diretto in modo asciutto. 
I temi pruriginosi (con scene di baci e nudo di adolescenti) e scottanti ovviamente sono trattati in modo forse un po' superficiale, sempre provocatori strizzando l'occhio al pubblico come accadeva in quegli anni in gran parte della cinematografia mondiale. La classe inglese si sente tutta però. Non solo nella regia e nella scrittura ovviamente. 
Maggie Smith - vincitrice dell'Oscar come Miglior Attrice Protagonista - è perfetta nel ruolo dell'insegnante appassionata del suo lavoro ma anche di una donna che ha le sue passioni, discutibili o meno. Gustosa la sua interpretazione, simpatico vederla in quei panni (come è strano sentirla dire qualche parola in italiano). Perfetto Robert Stephens (conosciuto soprattutto per il bellissimo La vita privata di Sherlock Holmes di Billy Wilder dell'anno successivo), sfrontato e con la faccia giusta (in quel periodo era sposato proprio con la Smith. La sua terza moglie). Bravissima Pamela Franklin, una ragazza subdola e piuttosto maligna, non del tutto a torto, c'è da dire. 
Una pellicola particolare, che nel suo piccolo fa riflettere sull'etica dell'insegnamento con coerenza e intelligenza, lasciando allo spettatore giudicare sull'operato di Miss Jean dopo avergli fatto sentire tutte le campane. 
Un film ambiguo, che forse rimane un po' troppo composto e non si spinge oltre (non è una di quelle opere "sessantottine" sfrontate e di controtendenza) ma che sicuramente risulta curioso anche per l'uso di un certo linguaggio. 
Da vedere anche solo per curiosità. Consigliato. (Presentato in concorso al 22° Festival di Cannes). 


Voto: ***










Il trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












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