mercoledì 8 ottobre 2014

Agnese di Dio di Norman Jewison. Tre perfette protagoniste (Fonda, Bancroft, Tilly) per un film che mescola bene dramma, commedia, thriller, soprannaturale. Un po' furbo e volutamente irrisolto, è piacevole e avvincente

Oggi voglio parlarvi di un film di qualche anno fa intelligente ma un po' furbetto, sostenuto soprattuto dalla recitazione delle tre attrici protagoniste.
Mi riferisco ad Agnese di Dio di Norman Jewison.
Ecco la recensione [ATTENZIONE, immagini SPOILER. Scorrere in basso]:





Agnese di Dio (Agnes of God) di Norman Jewison del 1985. Con Jane Fonda, Anne Bancroft, Meg Tilly. (98 min. ca.)
In un convento del Canada, Sister Agnes (Agnese in italiano, interpretata dalla Tilly) dà alla luce di nascosto un bambino che viene trovato subito morto da Mother Miriam Ruth (Bancroft) - strangolato con il cordone ombelicale - all'interno di un cestino per la biancheria. Ovviamente tutto porta ad un omicidio da parte della stessa novizia. La psichiatra Martha Livingstone (Fonda) incaricata ad indagare sul suo conto la interrogherà e cercherà di scoprire la verità. Verità non tanto semplice da determinare: pazzia o santità? 

























Film in bilico tra dramma, giallo/thriller e se si vuole anche commedia, tratto dalla pièce teatrale di John Pielmeyer (che ha curato anche la sceneggiatura), interessante, diretto molto bene (Jewison è sempre bravissimo) e interpretato ancora meglio, offre molti spunti di riflessione sulla fede e sulla ragione. 
La prima parte è forse più convincente perché più misterioso e quasi poliziesco. 
Successivamente, quando vengono messe le carte in tavola, ci si rende conto che le coincidenze e coincidenze varie (che la sottoscritta non citerà per non rovinare la visione, dato che la trama si basa su queste), nonché gli elementi soprannaturali (come quello durante l'ultima seduta di ipnosi) sono piuttosto forzati e confondono, facendo rendere così conto allo spettatore che sono belle trovate create a tavolino per sorprendere. 
Nonostante ciò di pregi ne ha: le performance attoriali delle tre sono da applausi. 
Jane Fonda è come sempre credibile nella parte del personaggio che si mette in mezzo e cerca di trovare una spiegazione (Sindrome cinese è uno dei tanti esempi). Una donna all'apparenza tutta d'un pezzo, irremovibile, ma che piano piano mostra tutte le sue debolezze e la propria sensibilità. Magnifica. Anne Bacroft è incredibile nel mettere da parte tutta la femminilità e sensualità per interpretare una suora molto fedele ai principi ma non una santa: questa ambiguità è espressa benissimo anche solo con lo sguardo: anche lei è sempre molto espressiva, realmente toccante, meravigliosa. Meg Tilly è una scoperta: perfetta nel ruolo di una giovane novizia ingenua, ignorante, fin troppo devota e già provata dalla vita. 
Un'altra qualità della pellicola è l'aver caratterizzato bene i personaggi, seppur ad un certo punto usando cliché e furbizie. 
Uno degli altri ingredienti che strizza l'occhio al pubblico è l'humor. Infatti, ogni tanto, le battute tra Mother Miriam e Jane Fonda solo salaci (ma innocue) ed effettivamente stemperano il clima dai toni drammatici. 
Tirando le somme si può dire che è un film intelligente, sicuramente troppo cerchiobottista, con un finale aperto che lascia allo spettatore il compito di giudicare la vicenda e che perciò non si prende più di tante responsabilità. Ma tutto funziona perfettamente, avvince e non annoia. 
Da vedere per curiosità. Consigliato. (Le due nomination all'Oscar per la Bacroft e la Tilly sono ovviamente meritatissime).


Voto: ***












 Il trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata

1 commento:

  1. Sorprendentemente bello, credibile e ben recitato. Lascia lo spettatore in preda a molte domande. Interessantissimo tanto da condurmi ad una ricerca sulla Santa per confrontare il film con la realtà

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