Mi riferisco ad Agnese di Dio di Norman Jewison.
Ecco la recensione [ATTENZIONE, immagini SPOILER. Scorrere in basso]:
Agnese di Dio (Agnes of God) di Norman Jewison
del 1985. Con Jane Fonda, Anne Bancroft, Meg Tilly. (98 min. ca.)
In un convento
del Canada, Sister Agnes (Agnese in italiano, interpretata dalla
Tilly) dà alla luce di nascosto un bambino che viene trovato subito
morto da Mother Miriam Ruth (Bancroft) - strangolato con il cordone ombelicale - all'interno di un
cestino per la biancheria.
Ovviamente tutto porta ad un omicidio da parte della stessa novizia.
La psichiatra Martha Livingstone (Fonda) incaricata ad indagare sul
suo conto la interrogherà e cercherà di scoprire la verità. Verità
non tanto semplice da determinare: pazzia o santità?
Film in bilico
tra dramma, giallo/thriller e se si vuole anche commedia, tratto
dalla pièce teatrale di John Pielmeyer (che ha curato anche la
sceneggiatura), interessante, diretto molto bene (Jewison è sempre
bravissimo) e interpretato ancora meglio, offre molti spunti di
riflessione sulla fede e sulla ragione.
La prima parte è forse più
convincente perché più misterioso e quasi poliziesco.
Successivamente, quando vengono messe le carte in tavola, ci si rende
conto che le coincidenze e coincidenze varie (che la sottoscritta
non citerà per non rovinare la visione, dato che la trama si basa su
queste), nonché gli elementi soprannaturali (come quello durante
l'ultima seduta di ipnosi) sono piuttosto forzati e confondono,
facendo rendere così conto allo spettatore che sono belle trovate
create a tavolino per sorprendere.
Nonostante ciò di pregi ne ha: le
performance attoriali delle tre sono da applausi.
Jane Fonda è come
sempre credibile nella parte del personaggio che si mette in mezzo e
cerca di trovare una spiegazione (Sindrome cinese è uno
dei tanti esempi). Una donna all'apparenza tutta d'un pezzo,
irremovibile, ma che piano piano mostra tutte le sue debolezze e la
propria sensibilità. Magnifica. Anne Bacroft è incredibile nel
mettere da parte tutta la femminilità e sensualità per interpretare
una suora molto fedele ai principi ma non una santa: questa ambiguità
è espressa benissimo anche solo con lo sguardo: anche lei è sempre
molto espressiva, realmente toccante, meravigliosa. Meg Tilly è una
scoperta: perfetta nel ruolo di una giovane novizia ingenua,
ignorante, fin troppo devota e già provata dalla vita.
Un'altra
qualità della pellicola è l'aver caratterizzato bene i personaggi,
seppur ad un certo punto usando cliché e furbizie.
Uno degli altri
ingredienti che strizza l'occhio al pubblico è l'humor. Infatti,
ogni tanto, le battute tra Mother Miriam e Jane Fonda solo salaci (ma
innocue) ed effettivamente stemperano il clima dai toni drammatici.
Tirando le somme si può dire che è un film intelligente,
sicuramente troppo cerchiobottista, con un finale aperto che lascia
allo spettatore il compito di giudicare la vicenda e che perciò non
si prende più di tante responsabilità. Ma tutto funziona
perfettamente, avvince e non annoia.
Da vedere per curiosità.
Consigliato. (Le due nomination all'Oscar per la Bacroft e la Tilly
sono ovviamente meritatissime).
Voto: ***
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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Sorprendentemente bello, credibile e ben recitato. Lascia lo spettatore in preda a molte domande. Interessantissimo tanto da condurmi ad una ricerca sulla Santa per confrontare il film con la realtà
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