mercoledì 15 ottobre 2014

I cento passi di Marco Tullio Giordana, film sulla vita di Peppino Impastato, ragazzo di Cinisi (Palermo) che con coraggio si mise contro la mafia. Interpretazioni perfette (soprattutto di Lo Cascio, Gioè e Sperandeo) per un ritratto convincente ed emozionante

Oggi vi voglio parlare di un film italiano di qualche anno fa che mi ha molto colpito. Ben fatto, ben recitato, confezionato alla maniera "esterofila". Colpisce, commuove, fa pensare.
Mi riferisco a I cento passi di Marco Tullio Giordana.
Ecco la recensione:





I cento passi di Marco Tullio Giordana del 2000. Con Luigi Lo Cascio, Luigi Maria Burruano, Lucia Sardo, Paolo Briguglia, Tony Sperandeo, Andrea Tidona, Claudio Gioè: Salvo Vitale, Domenico Centamore, Ninni Bruschetta, Paola Pace. (114 min. ca.)
La vita di Peppino Impastato (Lo Cascio), ragazzo che con coraggio e tenacia si mise contro la mafia - e quindi anche contro la sua stessa famiglia - dall'infanzia alla morte il 9 maggio 1978 (stesso giorno del delitto di Aldo Moro): omicidio fatto passare per un suicidio.


























Grande film di denuncia realizzato con convinzione, riuscendo con semplicità non soltanto a descrivere l'ambiente del protagonista (il suo paese natale, Cinisi in Sicilia, provincia di Palermo; la radio, ecc....) ma anche la sua storia, che potrebbe all'apparenza sembrare semplice, ma che deve essere raccontata con lo scorrere del tempo: da quando aveva cominciato a formarsi una coscienza politica fino al suo impegno per cambiare le cose. Rimasto vano.
Giordana narra il tutto in modo suggestivo, forse un po' patinato e in qualche frangente di maniera, ma dalla sua gli va dato atto l'esser stato in grado di renderlo moderno e sicuramente fruibile anche ad un pubblico non abituato ai film di mafia.
Questo grazie al montaggio, alla cura delle inquadrature e l'intelligenza (e forse ad un metodo più americano che italiano) di abbinare alle scene le musiche giuste. E negli anni di Peppino Impastato c'era l'imbarazzo della scelta tra i pezzi da hit parade riconoscibili ed emozionanti (The House Of The Rising Sun degli Animals, The Whiter Shade Of Pale dei Procol Harum. Quest'ultima viene adoperata due volte: la prima quando Peppino occupa la radio cercando nel suo piccolo di smuovere le coscienze e la seconda nel finale, con il suo funerale che si alterna alla manifestazione di quelli che, silenziosi, lo avevano seguito (ma che ovviamente nulla avevano potuto).
Bravissimi gli interpreti, tutti convincenti (chi più chi meno come Burruano che interpreta il padre di Impastato e zio di Lo Cascio. E' stato proprio lui a consigliare a Gordana di considerare suo nipote per il ruolo di Impastato). Lo Cascio - alla sua prima prova cinematografica - coglie l'essenza di Peppino tratteggiandolo con misura e rispetto: veramente notevole. Lucia Sardo caratterizza molto bene una madre che nonostante tutto, nonostante la famiglia, sta dalla parte del figlio. Claudio Gioè che interpreta l'amico di Peppino, è perfetto. Le sue ultime parole in radio sono toccanti, dette con la giusta enfasi. Inquietante Tony Sperandeo che interpreta Tano Badalamenti, il mafioso amico della famiglia Impastato (e nemico da quando Peppino si è messo contro di lui) e mandante dell'omicidio del giovane.
I cento passi si riferiscono appunto alla distanza dalla casa Impastato a quella dei Badalamenti.
Ben scritto, con salti di anni che però non disturbano, con una bella fotografia, poetico e romanzato al punto giusto - con scene studiate a tavolino per creare una certa reazione e portare in una certa direzione ma che mai divengono stonature - è realmente un film godibile, emozionante e che fa riflettere. Un piccolo gioiellino.
Da vedere assolutamente. Consigliato.


Voto: ***1/2








Il trailer:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











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