martedì 28 ottobre 2014

La prima cosa bella di Paolo Virzì, commedia drammatica buonista con scene create appositamente per far piangere il pubblico. Una delle poche vere sorprese è Stefania Sandrelli finalmente in parte e non moscia

Oggi vi voglio parlare di un film italiano di pochi anni fa. Molto coinvolgente, ben recitato anche (non da tutti a dire il vero), ma molto furbo. E' questo il motivo per cui non mi ha convinto a pieno.
Mi riferisco a La prima cosa bella di Paolo Virzì.
Ecco la recensione:





La prima cosa bella di Paolo Virzì del 2010. Con Micaela Ramazzotti, Stefania Sandrelli, Valerio Mastandrea, Claudia Pandolfi, Marco Messeri, Dario Ballantini, Paolo Ruffini, Isabelle Adriani, Aurora Frasca, Giacomo Bibbiani, Giulia Burgalassi, Francesco Rapalino, Isabella Cecchi, Sergio Albelli, Fabrizia Sacchi, Emanuele Barresi, Bobo Rondelli. (116 min. ca.)
Bruno Michelucci (Mastrandrea) è un insegnante in un istituto alberghiero e dipendende da droghe e farmaci. Viene a sapere all'improvviso - visti i rapporti ormai inesistenti - dalla sorella Valeria (Pandolfi) che la madre Anna (Sandrelli), una ex attricetta molto bella (da giovane la Ramazzotti) e di facili costumi, è in fase terminale di malattia. A quel punto, per forza di cose, dovrà riallacciare le relazioni con la famiglia e vedrà riaffiorare i fantasmi del passato.






















Commedia drammatica dalla trama molto banale che sa di déjà vu e non aggiunge niente al panorama cinematografico.
Molte scene sono realistiche e toccanti ma anche troppo furbe: si viene colpiti allo stomaco ed è impossibile rimanere indifferenti. Così ci piange senza ritegno. Un colpo basso ben assestato ma pur sempre creato a tavolino.
Di contro però c'è una Stefania Sandrelli che non ti aspetti. E' lei la sorpresa della pellicola. Credibile, in parte e, nonostante il personaggio, non moscia come al solito neanche nella voce. La migliore del gruppo sicuramente.
Micaela Ramazzotti indefinibile (sembra stia sempre leggendo). Mastrandrea simpatico ma la sua espressione sempre stralunata e indifferente (giustamente) dopo un po' rende poco entusiasta anche lo spettatore. La Pandolfi è stata forse più brava e in parte (si veda l'ultima scena straziante) ma si mangia troppo le parole. Anche in questo senso Virzì ha sbagliato: ha fatto calcare gli attori troppo sul livornese (va bene che lo è anche lui, ma così è esagerato). Marco Messeri è sempre in gamba come caratterista.
Molte volte non si capiscono frasi intere e, cosa più grave, così a volte i personaggi sembrano macchiette. L'uso delle canzoni (in particolare quella omonima del titolo) è appropriato ma ancora una volta poco spontaneo, studiato per far emozionare lo spettatore.
Anche la regia tecnicamente parlando non è questo granché ma tutto sommato sufficiente.
Il montaggio dei vari flashback poco incisivo (i flashback stessi poi sono realizzati alla buona e recitati non troppo bene).
Risate a denti stretti e lacrime per un film falso, buonista, drammone strappalacrime fine a se stesso e acchiappa pubblico ma che sicuramente può piacere e lì per lì si fa guardare senza momenti di noia. Consigliato a metà.


Voto: **1/2









Il trailer:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











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