lunedì 20 ottobre 2014

I girasoli di Vittorio De sica, film minore del regista ma con una forza drammaturgica incredibile e che riunisce (per scopi commerciali, è vero) la coppia vincente Loren-Mastroianni (lei qui è bravissima). Una pellicola anomala e piena di difetti ma godibile

Oggi vorrei parlare di un film italiano di parecchi anni fa. Un film interessante per la costruzione e per gli attori ma altresì creato a tavolino per questioni commerciali. E' stato criticato e poco apprezzato ma non è tutto da buttare.
Mi riferisco a I girasoli di Vittorio De Sica.
Ecco la recensione:




 
I girasoli di Vittorio De Sica del 1970. Con Sophia Loren, Marcello Mastroianni, Lyudmila Savelyeva, Anna Carena, Germano Longo. (100 min. ca.)
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Giovanna (Loren) e Antonio (Mastroianni), un militare, si conoscono e si sposano a Napoli. Tornati a casa di lui per pochi giorni, nonostante Antonio abbia cercato di fingersi pazzo e aggirare la licenza, devono farsi forza e lasciarsi: Antonio deve "offrirsi volontario" per la campagna di Russia. Gli anni passano e Giovanna non ha più notizie del marito. Dopo varie ricerche capisce che deve andare direttamente in Russia a cercarlo: lo crede vivo. E non si sbaglia. Dopo tanto girovagare scopre che Antonio non solo è vivo ma si è fatto una famiglia. Non soltanto ha sposato la donna che l'ha salvato ma con lei ha avuto anche una figlia. A questo punto Giovanna decide di ritornare a casa e sceglie di dimenticare formando anche lei una famiglia con un altro. L'ultimo incontro con l'ex marito (in realtà sono ancora sposati) sarà straziante.































Film che racconta una vicenda che poteva essere benissimo accaduta sul serio negli anni in cui è ambientato.
Da molti critici considerato poco ispirato e neorealismo al servizio di una storia creata a tavolino per scopi commerciali (e lo è, senza dubbio), è comunque un'opera complessa per la struttura, per la costruzione delle parti.
Ci sono scene paradossali (ad esempio la ragazza che trascina Antonio, solo lui fra tutti i soldati, in mezzo alla neve e se lo porta a casa) e altre forzate, ma tante altre di una forza drammaturgica lodevole (la già citata scena finale, con il temporale che, sulla porta di Giovanna, illumina il volto di Antonio. Oppure gli sguardi tra la Loren e la Savelyeva o tra lei e Antonio. E ancora il dolore sul volto della Loren quando decide di ritornare sul treno seduta stante. Forse il momento più riuscito e suggestivo non solo narrativamente (oltre le scene realistiche in stazione) ma soprattutto visivamente, è invece dato dalla panoramica sulle distese di croci sulle colline russe, con Giovanna che non si arrende e cerca il marito.
Come già detto, Sophia Loren è molto in parte, molto presa da ciò che sta recitando. Marcello Mastroianni compare relativamente poco ma la sua presenza è importante. Carina la Savelyeva.
Un film che avrà sicuramente molti difetti, lontano dagli altri capolavori con la coppia Loren-Mastroianni (fatto su misura per loro. Prodotto da Carlo Ponti, ovviamente), ma ben realizzato, ben diretto e ben recitato.
Un De Sica minore, commerciale, eppure sempre professionista.
Da vedere per curiosità. Consigliato. (La colonna sonora – che ricorda altre musiche dello stesso compositore e altri artisti - è di Henry Mancini e fu nominata agli Oscar).


Voto: ***







Il trailer:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












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