Mi sto rivolgendo ovviamente a Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno di Christopher Nolan.
Ecco la recensione:
Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno (The Dark Knight Rises) di Christopher Nolan del 2012. Con Christian Bale, Michael Caine, Gary Oldman, Anne Hathaway, Tom Hardy, Marion Cotillard, Joseph Gordon-Levitt, Morgan Freeman, Nestor Carbonell, Matthew Modine, Alon Aboutboul, Ben Mendelsohn, Burn Gorman, Daniel Sunjata, Josh Stewart, Cillian Murphy, Liam Neeson, Josh Pence, India Wadsworth, Juno Temple, John Nolan, Tomas Arana, Tom Conti, William Devane, Christopher Judge. (165 min. ca.)
Batman (Bale) ha un nuovo nemico: Bane (Hardy), mercenario con maschera medicamentosa che vuole prendere il potere di Gotham City e annientarlo con la collaborazione di Miranda Tate (Cotillard), diventata amante e amministratrice delle industrie proprio di Bruce Wayne. Ad aiutarlo questa volta ci sarà Selina Kyle/Catwoman (Hathaway) che in un primo momento l'aveva tradito.
Interessante seguito de Il Cavaliere Oscuro* e ultimo capitolo della trilogia nolaniana sul supereroe mascherato.
Bella l'ambientazione cittadina così scarna, essanziale e completamente diversa dalla Gotham City di Burton, ancora vincenti le scene di massa e dei vari attacchi da parte di Bane e soci.
C'è anche un ritorno all'approfondimento del personaggio Bruce Wayne (ormai in decadenza ma che vuole ritornare a difendere la sua città) come uomo, un uomo qualunque che grazie ad addestramenti e al progresso della tecnologia è diventato invicibile (anche se lo si vede perfino dolorante e malconcio). Questo è uno dei punti di forza della pellicola che è girata nuovamente come un film d'azione/thriller più che un film fantastico.
Gli altri ingredienti positivi sono - come sempre - il lato tecnico/visivo degli effetti speciali, fotografia, audio, musica di Hans Zimmer che non prevarica ma sottolinea.
Anche questa volta è stato scelto un bel cast: anche Marion Cotillard e Anne Hathaway funzionano ma quest'ultima non è all'altezza di una Michelle Pfeiffer ambigua e fatale. Michael Cane è come sempre una garanzia e la scena del suo Alfred che abbandona Bruce è forse una delle più riuscite e toccanti a livello recitativo.
Purtroppo però, più che negli altri due film precedenti, il sensazionalismo e la ridondanza si fa largo e condiziona anche la sceneggiatura e la regia stessa. Il tutto perciò diventa prolisso, pesante. Ma non solo: troppo spiegato. Giustamente la vicenda è complicata ma la lunghezza ad un certo punto si fa sentire. Probabilmente è anche il ritmo non sempre costante e teso insieme ai buchi di scrittura ad influire sulla perfetta riuscita.
Nonostante ciò però non si può dire che sia un lavoro ben fatto: il dispiego di mezzi è accettabile dato che è bilanciato con altri momenti più riflessivi.
Degna conclusione di una trilogia intelligente che può essere avvicinata da un pubblico trasverdale (anzi, forse più adulto).
Da vedere almeno per curiosità. Consigliato.
* Mia recensione
Voto: **1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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