sabato 27 settembre 2014

Questa ragazza è di tutti di Sydney Pollack, dramma targato Tennessee Williams simile a Splendore nell'erba di Elia Kazan per temi, ambientazione, atmosfere e dialoghi, è un film triste, senza speranza, ritratto impetoso della società americana. Cast perfetto. Nel suo piccolo un cult

Oggi vi voglio parlare di un film di un regista molto amato qui al suo secondo lungometraggio. Importante anche per l'inizio del sodalizio con uno dei suoi attori-feticcio quale Robert Redford.
Mi sto riferendo a Questa ragazza è di tutti di Sydney Pollack.
Ecco la recensione:




Questa ragazza è di tutti (This Property Is Condemned) di Sydney Pollack del 1966. Con Natalie Wood, Robert Redford, Charles Bronson, Kate Reid, Mary Badham, Alan Baxter, Robert Blake. (110 min. ca.)
Nella cittadina di Dodson (Memphis), durante la Grande Depressione, Alva Starr (Wood) una ragazza facile - e bellissima - che va con tutti gli uomini della zona e bazzica nella locanda di famiglia (disastrata) gestita dall'opprimente madre Hazel (Reid) insieme alla sorella minore Willie (Badham), si innamora sul serio di Owen (Redford) un affascinante ispettore ferroviario arrivato lì per effettuare tagli del personale. Dopo varie vicissitudini e litigi con la madre che la vuole con lei e la sorella a Chicago mantenuta da un ricco di mezza età, dapprima sposa per dispetto e da ubriaca proprio l'amante della madre (che da sempre era infatuato di lei) e successivamente raggiunge Owen a New Orleans, la città dei suoi sogni. Le cose sembrano andare per il meglio ma il destino e la cattiveria della madre sono in agguato. 




































Film pessimista, tragico e tristissimo tratto da un atto unico di Tennessee Williams - sceneggiato anche Francis Ford Coppola -, è sulla scia dei drammoni dell'epoca e simile per i temi trattati quali sesso, genitori che si mettono contro l'unione dei figli, ambientazione e protagonista femminile a Splendore nell'erba* di Elia Kazan. 
Come quest'ultimo, usa un linguaggio e dei toni molto avanti per l'epoca. I dialoghi sorprendono ("Quante volte l'hai fatto?" chiede Willie ad Alva. Oppure: "Lui mi regala gioielli e si prende cura di me" "E cos'ha in cambio?". Per non parlare di termini forti adoperati senza problemi, scene di sesso accennate, baci bollenti), così come destabilizza quel senso di depravazione, perdizione e di miseria che vengono mostrati senza nessuna (un attimo, parziale) censura. 
Il ritratto dell'America del Sud allo sbando per la crisi del '29 è lucido e puntuale ma anche in questo caso universale di un tipo di condizione sociale - quella dei perdenti - che fa rabbrividire. 
Tutti gli attori sono perfetti: Natalie Wood ancora una volta interpreta divinamente il ruolo di una ragazza sognatrice che non riesce a ribellarsi fino in fondo dall'oppressione di una madre tirannica della quale è succube. I ruoli tormentati erano il suo forte e ci metteva tutta se stessa. 
Robert Redford (allora pressoché sconosciuto) è perfetto nel ruolo del bravo ragazzo che cerca di salvare quella giovane donna, cercando di farla ragionare. Kate Reid è altrettanto in parte nei panni dell'ambigua e opportunista madre. Altrettanto ambiguo è Charles Bronson, un uomo viscido, senza vergogna. Mary Badham (la Scout de Il buio oltre la siepe) è strana (probabilmente era in quell'età in cui non si è né carne né pesce) in un ruolo altrettanto triste: un personaggio il suo, destinato ad una brutta fine come quello della sorella. Lo spettatore lo capisce fin dal principio. 
Ben girato, ben diretto, con bellissime riprese con il dolly e inquadrature originali (i due protagonisti che si rivedono a New Orleans davanti ad una fontana. Noi possiamo vedere soltanto le sagome nell'acqua), è una pellicola molto dura e sicuramente indimenticabile. 
Certo, non è perfetta come il già citato film di Kazan. Probabilmente Pollack doveva ancora affinare il suo stile ma era sulla buona strada. 
Nonostante l'impianto teatrale (per forza di cose), la recitazione sopra le righe come effetto e i personaggi stereotipati, è un film che convince, affascina, turba e perciò centra l'obiettivo. 
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo. Cult anche questo. 


* Mia recensione

Voto: ***1/2











Il trailer:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












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