venerdì 23 maggio 2014

CULT da recuperare: Fanny & Alexander, film originariamente per la tv diretto da Ingmar Bergman. Compendio della poetica del regista svedese. Realizzato benissimo, trova nella fotografia uno dei pregi espressivi

Ultima recensione della settimana forse (vedremo...). Poi vi spiegherò meglio...
Vi voglio parlare di un film interessante nato per la televisione e poi convertito in una versione cinematografica tagliata (da cinque a tre ore). Il risultato è sempre e comunque convincente.
Mi riferisco a Fanny & Alexander di Ingmar Bergman.
Ecco la recensione:




Fanny & Alexander (Fanny och Alexander) di Ingmar Bergman del 1982. Con Pernilla Allwin, Bertil Guve, Ewa Froeling, Gun Wallgren, Jarl Kulle, Allan Edwall, Borje Ahlstedt, Pernilla August, Jan Malmsjo, Erland Josephson, Gunnar Björnstrand, Harriet Andersson. (197, 188, 312 min. ca.)
Film per la tv diviso in cinque parti (io ho guardato la versione ridotta della durata di 188 minuti circa) che narra l'infanzia travagliata di due fratelli Fanny e Alexander nella famiglia Ekdahl nei primi anni del 1900 in Svezia. 















Intrighi, morti, nascite, matrimoni con dei tiranni, fantasmi che tormentano il piccolo protagonista in un'opera che è un sunto della poetica del regista svedese. Lento, prolisso ma dal buon ritmo, gioca molto sull'elemento sovrannaturale (come sempre), ha qualche momento stucchevole ed altri anche divertenti. Essendo gli Ekdahl quasi tutti attori di teatro benestanti (anche la nonna Helena, l'elemento forte, saggio, il migliore del gruppo), Bergman fa pronunciare ad uno di loro un discorso molto bello sul mondo del teatro. E' molto autobiografico inoltre, e ciò rende molto più appassionante il tutto.  Riprese impeccabili, ottimo come sempre l'uso della luce, ottima la fotografia (stupende le carrozze coi cavalli e i bambini che corrono nella neve, la preponderanza di rosso nella casa della nonna e dei due protagonisti - per sottolineare il calore della vera famiglia - mentre vengono adoperati colori cupi, slavati, freddi nella casa del Vescovo (Malmsjo), nuovo marito - per convenienza e che si rivelerà distruttivo - di Emilie, la Froeling, madre di Fanny ed Alexander). Certe immagini assomigliano a dei dipinti.
Un film assolutamente da vedere (in più versioni). Cult.


Voto: ***1/2












Il trailer:






Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?








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