giovedì 29 maggio 2014

Dietro i candelabri, film di Steven Soderbergh sugli ultimi anni di vita dello showman Liberace e sul suo rapporto tormentato con il compagno Scott Thorson. Con due grandi (insospettabilmente perfetti) protagonisti: Michael Douglas e Matt Damon

Oggi vi voglio parlare di un film recente che mi ha molto colpito e ho trovato molto affascinante, realizzato e interpretato benissimo.
Mi riferisco a Dietro i candelabri di Steven Soderbergh.
Ecco la recensione:




Dietro i candelabri (Behind the Candelabra) di Steven Soderbergh del 2013. Con Michael Douglas, Matt Damon, Rob Lowe, Dan Aykroyd, Scott Bakula, Debbie Reynolds. (118 min. ca.)
Film (HBO per la tv, dato che - in America, non qui - non sono riusciti a farlo distribuire anche nelle sale per il tema trattato e per il personaggio, un "mito" americano) che racconta la vita del pianista virtuoso/intrattenitore/showman Liberace (Douglas) dal 1977 al 1984, anno della sua scomparsa per AIDS. Dal 1877 al 9181 aveva avuto una relazione importante con Scott Thorson (autore della biografia da cui è tratta la pellicola. Qui è interpretato da Damon), giovane che diventerà il suo "valletto" e autista. 













Ambientazioni kitsch, mobilio kitsch, oggettistica kitsch, costumi kitsch, tutto sopra le righe come il protagonista, ma mai di cattivo gusto. La cosa sorprendente è proprio la lucidità, la misura, la coerenza di tutti gli elementi: prima fra tutti la regia. Soderbergh poche volte ha avuto tale polso, dirigendo la storia con basso profilo, usando camera fissa e a spalla (quest'ultima quando Thorson era strafatto di droga e pastiglie ad esempio) in maniera funzionale. 
Montaggio altrettanto perfetto, costumi e scenografie ovviamente curatissime nei minimi particolari e attori davvero straordinari. 
Michael Douglas stupisce nel ruolo dell'omosessuale (che all'epoca aveva dovuto nascondere la propria natura al pubblico) Liberace. Lo segue a ruota Matt Damon. Tutti e due così naturali da non sembrare quasi più ad un certo punto una coppia gay, ma due persone che hanno una relazione, punto. Mini ruoli anche per Aykroyd e Debbie Reynolds (la quale era veramente amica di Liberace) nel ruolo della madre. Simpatico il personaggio del chirurgo estetico tiratissimo interpretato da Rob Lowe.
Coinvolgente e divertente, è una biografia affascinante, onesta, coraggiosa (per le scene di baci e sesso, anche se per quanto riguarda queste ultime non viene mostrato praticamente niente) e ben fatta (cosa rarissima per il genere e per la bizzarria del protagonista). 
Consigliatissimo. Da vedere assolutamente.


***1/2














I veri Liberace e Thorson:





Il trailer:






Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?










Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata)    

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