Mi riferisco a L'ultima eclissi di Taylor Hackford.
Ecco la recensione [ATTENZIONE, immagini e testi SPOILER]:
L'ultima eclissi (Dolores Claiborne) di Taylor
Hackford del 1995. Con Kathy Bates, Jennifer Jason Leigh, Judy
Parfitt, Christopher Plummer, David Strathairn, Ellen Muth, John C.
Reilly, Eric Bogosian. (132 min. ca.)
Isola di Little Tall. Dolores Claiborne
(Bates), donna di mezza età, è l'unica sospettata dell'omicidio di
Vera Donovan (Parfitt), ricca snob e dal fare dittatoriale, non più
autosufficiente, per la quale lei era la donna di servizio da oltre
vent'anni. Dolores è stata colta in flagrante sulla scena del
delitto con un mattarello di marmo in mano (Vera, era precipitata
dalle scale) e anni prima era stata accusata dell'omicidio del marito
Joe St. George (Stratharirn), un uomo violento e alcolizzato. Sul
posto arriveranno la figlia Selena (Jason Leigh), che non vedeva da
quindici anni, e il detective John Mackey (Plummer), il quale era già
stato coinvolto proprio nell'indagine riguardante Joe e che la
considera colpevole di tutte e due le morti.
Tratto dal romanzo Dolores Claiborne di Stephen King, è un solido drammone
familiare/thriller (psicologico) d'atmosfera.
Costruito senza intoppi
mettendo insieme più linee narrative grazie ai coinvolgenti
flashback/visioni/ricordi di Dolores e Selena, coglie i dettagli e
getta gli indizi qua e là e lascia l'ambiguità aleggiare fino al
gran finale, giocando proprio con il dubbio tra colpevolezza e
innocenza, rendendo così partecipe anche il pubblico che si troverà
talvolta spiazzato e dovrà mettere in discussione quanto aveva
creduto fin pochi minuti prima.
La regia è sapiente e sa dove deve
soffermarsi. Grande attenzione per alcuni particolari.
Le mani ad
esempio. Le mani invecchiate, incallite e raggrinzite della
protagonista, quelle sporche del marito, quelle innocenti della
figlia.
Ed è proprio il rapporto madre-figlia ad avere un ruolo
importantissimo e verrà piano piano affrontato e approfondito nella
stessa misura in cui le due donne iniziano a conoscersi meglio e a
capire il loro passato.
Vendetta e isolamento, altri grandi temi,
come quello del femminismo. Sì, perché Dolores è una donna che si
è dovuta arrangiare in qualche modo da sola e ribellarsi ad un
marito pericoloso per lei e la figlia che ha sempre amato e protetto.
E, nel loro piccolo, anche Selena e Vera hanno affrontato un mondo
spietato, in cui il potere è in mano agli uomini.
Il cast è
eccezionale. Kathy Bates - che si è ritrovata di nuovo ad
interpretare un personaggio nato dalla penna di King dopo Misery
- è imponente, espressiva, tosta. Una performance toccante,
sensibile: è così credibile nei panni della mamma chioccia...
Jennifer Jason Leigh riesce a tenerle testa e regala
un'interpretazione sentita, mai sopra le righe e intensa. Christopher
Plummer è come sempre in gamba. David Strathairn è perfetto per il
ruolo. Ma tutti sono convincenti.
Ottime la fotografia fredda (e talvolta bruciante, calda), le scenografie, l'ambiente e il trucco (l'invecchiamento pare molto naturale, cosa rara).
Ottime la fotografia fredda (e talvolta bruciante, calda), le scenografie, l'ambiente e il trucco (l'invecchiamento pare molto naturale, cosa rara).
Musica convenzionale, ma molto azzeccata per il
genere, del sempre bravo Danny Elfman.
Un film duro, struggente,
cupo, molto triste ed appassionante con tutti gli elementi al loro
posto (la sceneggiatura di Tony Gilroy funziona a meraviglia, con una
caratterizzazione dei personaggi ineccepibile e profonda che poi
traspare anche dalla regia), che ha anche il coraggio di affrontare
temi quali violenza domestica e abusi prendendoli di petto, senza
giri di parole.
Certo, è molto "anni '90", ha quei modi,
quel tipo di impianto, ma va a suo favore poiché è ben inserito in
quel dato contesto.
Creato a tavolino per far provare determinate
emozioni? Sì, ma con intelligenza, rispettando la provenienza
letteraria. E con uno sguardo cinico e sarcastico sulle cose anche.
Il ritmo inoltre è costante e alcune scene sono ansiogene e di
altissima tensione, con venature quasi horror (l'orrore della
violenza quotidiana e silenziosa). Ma d'altronde stiamo parlando di
Stephen King. Magnifico e di grande sensibilità.
Stupisce non abbia
ricevuto non soltanto nessun Oscar ma neppure una nomination.
Da
vedere assolutamente (in lingua originale. Il doppiaggio, nonostante
allora fosse davvero molto buono, non rende). Consigliatissimo.
Voto: ***1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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