martedì 23 maggio 2017

Via dalla pazza folla di Thomas Vinterberg, melodramma dall'impianto classico che appassiona e coinvolge. Qualche situazione forzata e cliché di genere (inevitabili), ma ricco di fascino. Con una protagonista impeccabile: la sempre espressiva e di classe Carey Mulligan

Oggi vi voglio parlare di un film recente. Un bel melodramma di impatto e molto coinvolgente, diretto da un bravo regista e con una protagonista perfetta.
Mi riferisco a Via dalla pazza folla di Thomas Vinterberg.
Ecco la recensione:





Via dalla pazza folla (Far from the Madding Crowd) di Thomas Vinterberg. Con Carey Mulligan, Matthias Schoenaerts, Michael Sheen, Tom Sturridge, Juno Temple, Jessica Barden. (119 min. ca.)
Fine 1800. Bathsheba Everdine (Mulligan) è una giovane e bellissima donna che eredita una imponente fattoria dallo zio. Bathsheba, che aveva già rifiutato la proposta di matrimonio del suo aiuto-fattore Gabriel Oak (Schoenaerts), per cui provava un'affettuosa simpatia, lascia sulle spine anche il ricco proprietario terriero William Boldwood (Sheen), decisa a salvaguardare la propria indipendenza ed intenzionata a non farsi mantenere da un uomo. Un giorno però cede alla corte del giovane Sergente Frank Troy (Sturridge), credendosi innamorata. Diventa sua moglie. Ma scopre che l'uomo non è ciò che credeva... 




































Tratto dal romanzo omonimo di Thomas Hardy, è un dramma in costume, già adattato per il grande schermo e diretto da John Schlesinger nel 1967. 
Molto curato esteticamente (meravigliosa la fotografia - alcuni frame paiono dei veri e propri dipinti -, ottimi i paesaggi/gli ambienti e i costumi) dalle belle atmosfere, dalla colonna sonora evocativa di Craig Armstrong e dall'impianto melodrammatico classico, riesce a coinvolgere immediatamente. 
Qualche scena cruda iniziale, poi tutto ruota intorno a questi quattro personaggi e alla protagonista un po' civettuola e all'apparenza molto sicura di sé, che con l'amore è in conflitto proprio perché non vuole indebolirsi. Una sorta di eroina orgogliosa e femminista-progressista, dunque. E Carey Mulligan è perfetta nel ruolo: dolce ma al contempo tosta, ironica, dallo sguardo vispo e intelligente con un lato molto romantico che, per l'appunto, nasconde anche a se stessa. La sua interpretazione è - come sempre - ricca di sfumature. Impeccabile, elegante e sofisticata senza mai caricare troppo la recitazione. Spontanea e credibile (e canta pure bene, ma lo si sapeva già da Shame e dal film dei Coen), bravissima. Anche gli altri sono in parte. Più che Matthias Schoenaerts, chi convince è Michael Sheen, nei panni di un uomo disperato e solo. 
Ogni cosa funziona bene, però nell'ultima mezz'ora le situazioni prendono una piega piuttosto prevedibile e involontariamente ridicola fino ad arrivare ad una conclusione altrettanto telefonata e leggermente stucchevole (a dire il vero, tutto nella norma per il genere trattato e cliché del caso sono ammessi e inevitabili). 
Rimane comunque un film appassionante, delicato e piacevole. Non un capolavoro ma neanche un prodottino inguardabile come l'hanno definito in tanti, anzi, tutt'altro. 
Un film vecchio stampo, ecco. E Vinterberg è all'altezza della situazione.
Da vedere. Consigliato. 


Voto: ***/***1/2




Il trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?













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