martedì 30 maggio 2017

Paterson di Jim Jarmusch, film drammatico sulla poesia nelle piccole cose quotidiane. Toccante e profondo, con un protagonista - Adam Driver - perfetto

Oggi vi voglio parlare di un film recente. Un film di un autore sempre molto particolare ed interessante.
Mi riferisco a Paterson di Jim Jarmusch.
Ecco la recensione:






Paterson di Jim Jarmusch del 2016. Con Adam Driver, Golshifteh Farahani, Barry Shabaka Henley, William Jackson Harper, Chasten Harmon, Rizwan Manji. (113 min. ca.)
Paterson (Driver), autista d'autobus, vive a Paterson nel New Jersey con la compagna Laura (Farahani), una pittrice/artista fissata con il bianco e il nero. Le sue giornate si ripetono tutte uguali, senza troppe emozioni. Emozioni che ritrova scrivendo accuratamente le sue poesie su un taccuino... 

























Film drammatico particolare perché essenziale, fatto di ritmi lenti i dilatati e riflessivi, di tempi morti che coincidono con le azioni reiterate, la routine casa-lavoro-passeggiata col bulldog inglese Marvin-bar. 
Ma è anche quella lentezza che permette al protagonista di cogliere la poesia nelle piccole cose quotidiane (in una scatoletta di fiammiferi ad esempio). 
Tra somiglianze (si fa riferimento spesso ai gemelli) e ripetizioni, il protagonista, parte integrante del posto in cui vive in tutto e per tutto (Paterson che vive a Paterson, altra ripetizione), fa osservazioni e ha tutto un mondo dentro che esprime attraverso, per l'appunto, la poesia. Adam Driver è perfetto per il ruolo: pacato, taciturno, con quell'aspetto da ragazzo comune e semplice. 
Ed è proprio la semplicità (insieme alla chiarezza, alla meticolosità) la caratteristica che riesce a toccare, a commuovere lo spettatore, a farlo entrare in empatia con Paterson, un personaggio un po' ingenuo e tanto sensibile che ama ascoltare e contemplare più che esprimersi a parole. 
Un film lirico, sentito e dolce. 
Ed anche, come accennato, fuori dagli schemi rispetto ad alle pellicole americane a cui siamo abituati (non è un caso la figura del giapponese nel finale) e che richiede uno sforzo di attenzione leggermente maggiore nel normale per poterlo apprezzare a pieno. 
Da vedere. Consigliatissimo. (Presentato in concorso a Cannes l'anno scorso).


Voto: ***1/2





Il trailer:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento