lunedì 28 marzo 2016

Gesù di Nazareth di Franco Zeffirelli, film riduzione dello sceneggiato in cinque puntate sulla vita di Cristo. Con un cast stellare, ben fatto, ma davvero troppo edulcorato, oleografico e finto, tanto da sembrare una favoletta. Nonostante tutto il protagonista Robert Powell è in parte, credibile

Buona Pasqua (anzi, Buona Pasquetta).
Oggi vi voglio parlare (è una casualità, davvero) di un film/sceneggiato di parecchi anni fa. La vita di Cristo messa in scena da un regista sempre piuttosto melenso e troppo, troppo perbenista, nonostante il prodotto in sé sia anche piuttosto buono.
Mi riferisco a Gesù di Nazareth di Franco Zeffirelli.
Ecco la recensione:




 
Gesù di Nazareth di Franco Zeffirelli del 1977. Con Robert Powell, Olivia Hussey, Yorgo Voyagis, Anne Bancroft, James Farentino, Regina Bianchi, Marina Berti, Michael York, Peter Ustinov, Valentina Cortese, Isabel Mestres, Christopher Plummer, Cyril Cusack, Maria Carta: Marta, Laurence Olivier, James Mason, John Duttine, Tony Vogel, Ian McShane, Keith Washington, Claudia Cardinale, Renato Rascel, Stacy Keach, Rod Steiger, Anthony Quinn, Ian Holm, Ian Bannen, Ernest Borgnine, Tony Lo Bianco, Pino Colizzi, Ralph Richardson, James Earl Jones, Donald Pleasence, Fernando Rey. (273 min. ca.)
Film riduzione di uno sceneggiato di cinque puntate prodotto dalla Rai sulla vita di Gesù: dall'annunciazione di Maria alla morte per crocifissione. 































Sceneggiato nientemeno che da Anthony Burgess (l'autore del romanzo di Arancia Meccanica, cosa che può apparire simpatica e quasi blasfema in un certo senso), Suso Cecchi D'Amico, Masolino D'Amico e David Butler insieme allo stesso Zeffirelli, è per l'appunto, in questo caso, un film di 273 minuti - a fronte dei 371 o 480 minuti dello sceneggiato intero - perciò molti personaggi sono stati tagliati e altrettanti attori bravissimi non si vedono. 
Può essere considerato un vero e proprio colossal con, per l'appunto, un cast ricchissimo e stellare. Fedelissimo ai Vangeli, arma a doppio taglio, dato che appare troppo didascalico, questo seguire pedissequamente gli scritti, rende tutto di poco respiro finendo per sembrare una pellicola da catechismo. 
Un peccato perché - checché se ne dica, figurativamente, visivamente è d'impatto, rende e soprattutto sa coinvolgere. Ma, come un marchio di fabbrica nei film di Zeffirelli, tutto è maniacalmente perfetto (ma non nello stile di Visconti, il suo maestro), patinato, teatrale, pomposo. 
È classico nel senso più lezioso del termine: sembra raccontare la favoletta fantastica per lo spettatore medio. Nonostante questi difetti Robert Powell è un Gesù perfetto (anche qui, le critiche per la regia non devono confondere. C'è chi lo definisce belloccio. Ma era più belloccio il Gesù "rock" di Jesus Christ Superstar. Lui ha il volto scavato, gli occhi a palla, seppur azzurri). Sì, preso pari pari dall'iconografia, perciò si ribatte sempre sullo stesso punto: è un prodotto per il grande pubblico e questo grande pubblico vuole poter riconoscere le figure trattate, non vuole qualcosa di diverso (à la Pasolini): però lui è eccezionale, nei primi piani incanta, sa scandire bene le parole, è credibile e quasi inquietante da quanto sembra realistico. Davvero un'interpretazione degna di nota. Ma tutti, davvero tutti sono meravigliosi. Anne Bancroft Maria Maddalena è come sempre eccezionale e sul finale sublime. Rod Steiger è un Ponzio Pilato credibile, ricco di sfumature. Michael York è un Giovanni Battista così come ce lo si aspetta. Stacy Keach è un Barabba carismatico. Ognuno porta qualcosa e sa dare carattere ai personaggi. L'unica un po' scialba è invece Olivia Hussey come Maria (in parte all'inizio, meno alla fine, nel momento - chiedo scusa per il gioco di parole - cruciale). 
Belli gli ambienti, le scenografie, le scene di massa. Memorabile la colonna epica di Maurice Jarre. Un film dalla bella confezione, con un gran dispiego di forze e di energie. Molte scene sono efficaci ed evocative, ma appunto, è tutto troppo edulcorato (di violenza ce n'è ben poca) e oleografico per poterlo definire un capolavoro. 
Ma se si se si cerca un film da mostrare anche ai ragazzi senza sconvolgerli troppo e se si ama lo stile furbetto di Zeffirelli, questo può andare più che bene. Inoltre, di pregi, tutto sommato, ne ha. 
Da vedere per curiosità. Consigliato (con tutti gli avvertimenti del caso). 


Voto: ***








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












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