Una commedia drammatica bizzarra tutta (o quasi) al femminile. Con un'ottima Kate Winslet.
Mi riferisco a The Dressmaker - Il diavolo è tornato di Jocelyn Moorhouse.
Ecco la recensione:
The Dressmaker - Il diavolo è tornato
(The Dressmaker) di Jocelyn Moorhouse del 2015. Con Kate Winslet, Judy Davis, Liam
Hemsworth, Hugo Weaving, Sarah Snook, Sacha Horler, Caroline Goodall,
Kerry Fox. (118 min. ca.)
1951. Myrtle (detta "Tilly") Dunnage (Winslet),
dopo aver girato l'Europa per diventare una brava stilista, ritorna a
Dungatar, cittadina australiana in cui è nata e in cui vive ancora
sua madre Molly (Davis), donna di mezza età che sembra non starci
più con la testa. Tilly dovrà fare i conti con l'ostilità degli
abitanti del posto: ce l'avrebbero ancora con lei per un fantomatico
omicidio di un bambino. Per questo fu mandata via ancora quand'era
piccola.
Tratta dal romanzo omonimo di Rosalie Ham, è una commedia
drammatica (con una piccola incursione sentimentale) singolare - sul potere femminile - diretta da una donna, che sembra davvero uscire da un romanzo per le
situazioni bizzarre, sopra le righe, per i personaggi piuttosto
stereotipati e le vicende qualche volta troppo forzate.
Per metà
circa funziona benissimo, si ridacchia qua e là, alcune scene sono
divertenti, con una Kate Winslet provocante, lontana dal perbenismo
della sua città natale (nella quale crea scompiglio e "scandalo")
e simpaticissima nel suo essere sicura di sé con autoironia
(prendendo anche in giro gli altri però). Judi Davis è un'ottima
spalla: la madre che veramente matta non è, ma che anzi, sa capire
più degli altri come stanno le cose. Quando questi due caratteri si
scontrano è una gioia. Successivamente però la storia diventa
stiracchiata, non morde più, diventa telefonata, tirata via e
ripetitiva con la conseguente caduta di ritmo.
Insomma, si doveva
puntare di più sui dialoghi e i battibecchi, sicuramente ne avrebbe
giovato. Soprattutto, manca il cinismo della Judi Davis iniziale,
quella cattiveria "scorretta" che tanto metteva pepe. Verso
il finale qualcosa si rianima, ma è troppo tardi.
Le due
protagoniste, come accennato, sono meravigliose. Alla Winslet il
ruolo da badass calza a pennello, pare impossibile. Poi è riuscita a
mascherare il suo accento inglese a favore di una cadenza più
australiana. Peccato interpreti pochi personaggi così ironici che
mettono in risalto la sua naturale simpatia. Impagabile, davvero
ottima. Altrettanto fantastica la Davis, che ha sempre avuto la
faccia eil piglio giusti per i ruoli da "vipera" (ad
esempio in Harry a pezzi*). Bravo però anche
l'australiano Hugo Weaving, anche se il suo personaggio si spegne
poco a poco come la trama. Liam Hemsworth viene sfruttato per il suo
fisico, la sua bellezza, ma insomma, è poco credibile nel ruolo e
come possibile partner della ben più forte protagonista. Belle le
scenografie, belli i costumi - ovviamente - fotografia suggestiva.
Ma
è un film di fattura televisiva, discontinuo nella sua cattiveria
(ossia, alterna momenti spietati ad altri melensi che rovinano e "afflosciano" tutta l'atmosfera creata): vorrebbe essere politicamente scorretto, ma non ci
riesce, lasciando al contrario l'amaro in bocca dato che le premesse c'erano tutte.
Colonna sonora di David Hirschfelder che somiglia in maniera
inquietante a quella composta da Carter Burwell per Carol*
(i due temi portanti sono simili). Un'occasione sprecata seppur non
sia tutto da buttare.
Da vedere per curiosità. Consigliato a metà
(soprattutto per la Winslet).
*Mie recensioni
Voto: **/**1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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