mercoledì 10 giugno 2015

Wild di Jean-Marc Vallée, film avventuroso con meravigliosi paesaggi e una protagonista perfetta: una Reese Witherspoon diversa dal solito

Oggi vi voglio parlare di un film recente. Un film drammatico ben girato e ben interpretato.
Mi riferisco a Wild di Jean-Marc Vallée.
Ecco la recensione:





Wild (Wild) di Jean-Marc Vallée del 2014. Con Reese Witherspoon, Laura Dern, Gaby Hoffmann, Michiel Huisman, Charles Baker, Keene McRae, Kevin Rankin, Thomas Sadoski, W. Earl Brown, Brian Van Holt, Nick Eversman. (115 min. ca.)
Cheryl Strayed (Witherspoon) è una giovane donna che dopo aver divorziato da Paul (Sadoski) e aver perso l'adorata madre Bobbi (Dern) per una fulminante malattia, va a finire su una cattiva strada fatta di droga e sesso occasionale. Arrivata al culmine, decide di prendere uno zaino e partire da sola e percorrere il Pacific Crest Trail (dalla California all'Oregon). Lì tra natura selvaggia, luoghi incontaminati e la vera bellezza, riuscirà a ritrovare se stessa, a capire il senso della vita e gli insegnamenti della madre che un tempo credeva banali. 


















Tratto dalle memorie della stessa Cheryl Strayed e sceneggiato egregiamente da Nick Hornby, è un film drammatico/d'avventura molto riflessivo, che si concentra in parti uguali sulla vita della protagonista (con abbondanza di flashback - Cheryl bambina è interpretata dalla vera figlia della Strayed - che a volte risultano pesanti ma che ben descrivono le sensazioni della protagonista che nel viaggio di ben tre mesi ha modo di ripensare, ripescare i ricordi importanti per rielaborarli) e sui posti incantevoli da lei percorsi. Jean-Marc Vallée (regista del pluripremiato Dallas Buyers Club*) è sempre molto bravo a ricreare un senso di realtà fondendolo con la finzione. 
Se la storia è stata ovviamente romanzata, se ci sono scene strappalacrime (il bambino che nel bosco canta a Cheryl una canzone insegnatale dalla madre), i paesaggi vengono mostrati così come sono, senza filtri, senza uso di illuminazione artificiale, senza ritocchi al computer. 
Reese Witherspoon (che è anche una dei produttori) offre l'interpretazione più bella della sua carriera, priva di glamour, finzione, trucco (l'unica parte del corpo non sua sono i piedi malconci, di una controfigura): dimessa, spontanea, davvero naturale, è riuscita ad immedesimarsi nella protagonista non solo emotivamente ma anche fisicamente (ha portato - per brevi tratti e sempre sotto controllo, come è ovvio - lo zaino da trentacinque chili sulle spalle). È completamente diversa da come la si è sempre vista. Ottimo lavoro (la nomination all'Oscar è meritata, almeno per l'impegno). Ottima come sempre Laura Dern, che rappresenta il ricordo evanescente della madre di Cheryl: sensibile, precisa e convincente. Gli altri fanno la loro. 
Meno annacquato rispetto a Tracks* di John Curran con Mia Wasikowska, qui i luoghi sono funzionali, raccontano e non sono soltanto da National Geographic
Piacevole e coinvolgente, con una colonna colonna sonora perfetta (basti pensare che il tema portante è El Condor Pasa (If I Could) di Simon & Garfunkel). Da vedere. Consigliato.


Voto: ***/***1/2

 







Il trailer:









Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












  
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