domenica 21 giugno 2015

Mississippi Burning - Le radici dell'odio di Alan Parker, film drammatico che parla di razzismo in modo molto coinvolgente, con uno stile asciutto. Con due grandi protagonisti (e altrettanto fantastici co-protagonisti), offre un intrattenimento intelligente e fa riflettere

Oggi vi voglio parlare di un film di anni fa. Un film drammatico molto crudo e toccante diretto da un grande regista.
Mi riferisco a Mississippi Burning - Le radici dell'odio di Alan Parker.
Ecco la recensione:





Mississippi Burning - Le radici dell'odio (Missippi Burning) di Alan Parker del 1988. Con Gene Hackman, Willem Dafoe, Frances McDormand, Brad Dourif, Ronald Lee Ermey, Michael Rooker, Gailard Sartain, Stephen Tobolowsky, Pruitt Taylor Vince. (128 min. ca.)
Contea di Jessup, Mississippi, 1964. Rupert Anderson (Hackman) e il suo capo Alan Ward (Dafoe), sono due agenti dell'FBI (diretta da Hoover) che indagano sulla scomparsa di due attivisti per i diritti degli afroamericani e un ragazzo di colore. Scopriranno subito la concatenazione tra il Ku Klux Klan e la polizia locale che ha chiesto loro di farli fuori. Le loro ricerche metteranno in pericolo la stessa comunità afroamericana e chi, come la moglie del vicesceriffo Clinton Pell, cerca di ammettere la verità. 
























Interessante thriller e dramma molto crudo (non risparmia sulla violenza), che racconta un periodo di progresso per le persone di colore. Progresso che in quella parte degli Stati Uniti ancora non vedeva luce (e spesso continua non vederne neanche oggi). Girato magistralmente, molto suggestivo per la costruzione e descrizione dei luoghi che trasudano povertà, ignoranza e paura e interpretato in modo impeccabile da tutti gli attori, in particolare dai protagonisti: un Gene Hackman impertinente e ridanciano ma con i nervi saldi, un Willem Dafoe qui in uno dei pochi suoi ruoli da "buono" ma determinato (recitazione molto misurata) e una Frances McDormand già allora espressiva e carismatica (ma anche lo spiritato Dourif è sempre piacevole). 
Certe scene sono indimenticabili e agghiaccianti per il susseguirsi di scoppi di cattiveria sempre più efferati. 
Anche se i nomi sono stati cambiati e la vicenda è romanzata, la fonte d'ispirazione è una storia realmente accaduta. In effetti tutto è realizzato in modo molto verosimile, seppur con altrettante trovate narrative, di messa in scena - nonché il rapporto tra Anderson e Ward o Anderson e la signora Pell - e di dialoghi palesemente di finzione. Eppure c'è un garbo, un gusto e un'intelligenza nel mostrare gli avvenimenti da renderlo sia una pellicola di puro intrattenimento che una storia da far conoscere assolutamente. Davvero convincente. 
Un film che dovrebbe essere proiettato nelle scuole per capire da dove nasce l'odio (azzeccato il sottotitolo italiano) e il razzismo e che cosa hanno scatenato certe organizzazioni, nonché ripercorrere un periodo conosciuto da un'altra angolazione. 
Emozionante, ben fatto, coinvolgente, diretto. E che meraviglia i canti spirituals! 
Da vedere assolutamente (meglio se in lingua originale). Consigliatissimo.


Voto: ***1/2/****









Il trailer:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?













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