venerdì 12 giugno 2015

Ragtime di Miloš Forman, affresco storico suggestivo che mostra l'altra faccia di un'America ancora molto bigotta. Forse un po' frammentario, vanta un bel cast

Oggi vi voglio parlare di un film di parecchi anni fa. Un film molto suggestivo, forse un po' frammentario, diretto da un grande regista.
Mi riferisco a Ragtime di Miloš Forman.
Ecco la recensione:




 
Ragtime di Miloš Forman del 1981. Con James Cagney, Brad Dourif, Moses Gunn, Elizabeth McGovern, Kenneth McMillan, Pat O'Brien, Donald O'Connor, James Olson, Mandy Patinkin, Howard Rollins, Mary Steenburgen, Debbie Allen, Jeffrey DeMunn, Robert Joy, Norman Mailer, Jeff Daniels, Fran Drescher, Samuel L. Jackson. (155 min. ca.)
Dal 1906 al 1914, negli Stati Uniti, negli anni precedenti alla Prima Guerra Mondiale, si intersecano le vicende di Evelyn Nesbit (McGovern), un'eccentrica ballerina che si trova a difendere il marito dall'accusa di omicidio e un uomo di colore e bravissimo pianista (Howard E. Rollins Jr.) cerca di far valere - invano - i propri diritti dopo una bravata a sfondo razzista. 


















Pellicola molto suggestiva che mostra la faccia folle di un'America ancora molto conservatrice e lontana dalla democrazia. 
Belle atmosfere, begli ambienti e un ricco cast: su tutti Howard Rollins, uomo molto sfortunato nella vita reale ma davvero carismatico (lo si ricorda per la serie L'ispettore Tibbs), la svampita Elizabeth McGovern, lo strambo Brad Dourif (attore feticcio di Forman), James Cagney in una piccola ma importante parte, Mandy Patinkin, un ebreo che cerca di arrangiarsi come può dopo aver lasciato la moglie (una giovanissima Fran Drescher in un inconsueto ruolo drammatico con parlata yiddish. Molto brava). Jeff Daniels e Samuel L. Jackson compaiono per poche scene, soprattutto il secondo. 
Però, nonostante le vicende siano coinvolgenti e il ritmo sia sempre teso, gli "episodi" sono un po' sfilacciati e collegati non proprio benissimo (forse è colpa della sceneggiatura), con salti temporali incomprensibili. 
Rimane comunque un film affascinante, un romanzo storico diretto da un regista sempre molto attento alle tematiche sociali, che non ha paura di mostrare cose non proprio edificanti ma anzi, controverse, paradossali (quasi grottesche) ed estreme con lucidità e poesia. 
Da vedere. Consigliato.


Voto: ***/***1/2












 Trailer:









Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











  
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