domenica 8 marzo 2015

Tutto può cambiare di John Carney, commedia sentimentale/musicale che raggira i soliti stereotipi di genere risultando garbata e intrigante. Attori in parte

Oggi vi voglio parlare di un film recente molto carino. Una commedia sentimentale/musicale ben scritta e ben diretta. Leggerina, ma ogni tanto va bene anche questo genere.
Mi riferisco a Tutto può cambiare di John Carney.
Ecco la recensione:




 
Tutto può cambiare (Begin Again) di John Carney del 2013. Con Keira Knightley, Mark Ruffalo, Adam Levine, James Corden, Hailee Steinfeld, Catherine Keener, Mos Def, Cee Lo Green. (101 min. ca.)
Greta (Knightley) e il suo fidanzato Dave Kohl (Levine), due cantautori inglesi si trasferiscono a New York per tentare di sfondare. Chi ci riesce sarà lui che verrà ingaggiato da un'importante etichetta e alcuni pezzi faranno parte della colonna sonora di un film campione d'incassi. A quel punto, come capita sempre, non riuscirà più a gestire successo e amore e prenderà una sbandata per una che lavora per lui. Greta si rifugerà da un amico musicista fallito, Steve (Corden), che la porterà con sè in un localino e la farà esibire. Caso vuole che lì ci sia Dan Mulligan (Ruffalo), divorziato, padre dell'adolescente Violet (Steinfeld) e produttore e talent scout e proprietario di un'etichetta discografica importante negli anni '80/'90 per gli artisti rap e hip/hop che poi ha virato verso altri generi e che ora si trova in crisi per mancanza di artisti interessanti. Dan proprio perché ha un'idea troppo pulita della musica come prodotto artistico viene licenziato dal suo stesso socio. Quella sera capirà che Greta ha del potenziale e farà di tutto per costruirle una carriera. Si aiuteranno a vicenda a ricostruire le loro vite. 





















Commedia sentimentale/musicale dal retrogusto agrodolce. 
Il soggetto non è così originale. È invece originale l'intreccio. 
Ossia Carney (che ne è anche lo sceneggiatore), è riuscito a raggirare i cliché di genere, non cadendo mai smaccatamente nel melenso, nello sdolcinato, senza rovinare tutto con la storia d'amore consueta. Con un senso della misura ammirevole, ha saputo dare una buona caratterizzazione ai personaggi. 
È una pellicola che parla di etica nel mondo musicale in profonda crisi, con artisti che si fanno manipolare dalle case discografiche, permettono di rovinare il senso delle canzoni scritte per farne delle hit. Dave è quel tipo di autore (Adam Levine dei Maroon Five è abbastanza odioso da risultare credibile nel ruolo). Da quel piattume si differenziano i due protagonisti Greta e Dan, che non scendono a compromessi e sembrano voler far qualcosa di creativo, di buono anche con pochi mezzi e dovevano solo trovarsi per poter capire loro stessi oltre che le persone che hanno vicino. Keira Knightley alterna momenti di antipatia con le solite espressioni facciali e sorrisetti finti a momenti più interessanti e spontanei. Mark Ruffalo sembra più in parte. Bella la scena iniziale in cui ascolta - ancora mezzo ubriaco dalla sera prima - le demo in auto e si dispera per il livello inclassificabile dei pezzi e cantanti. Buona interpretazione. Simpatico James Corden. Brave Hailee Steinfeld (che qui è un po' scialba rispetto alla meravigliosa interpretazione ne Il Grinta* dei Coen che avrebbe meritato l'Oscar) e la sempre fantastica Catherine Keener. 
Plauso al montaggio che è una vera e propria dimostrazione di come si possa unire magnificamente immagini e musica dando un senso alla storia (dalle canzoni originali scritte per Greta e Dave - perdibili a dir la verità. Carine, ma davvero niente di che - a quelle che ascoltano i vari personaggi in cuffia e che vengono condivise a volte anche con lo spettatore). 
Sempre per quanto concerne il montaggio e il tipo di narrazione, è molto particolare il continuo ritornare sulla stessa scena del bar per tre volte e riprendere da dove si era rimasti. Non sarà un espediente nuovo ma è adoperato come si deve. 
Un film divertente, positivo - a volte se ne sente il bisogno -, garbato, non privo di sensibilità, ben girato e intrigante per le sottotrame. 
Da vedere per curiosità. Consigliato. (Ma Once* - canzoni comprese - era tutta un'altra cosa. Più sincero, meno mainstream).

*Mie recensioni

Voto: ***









Il trailer:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento