martedì 10 marzo 2015

Una folle passione di Susanne Bier, polpettone finto hollywoodiano in salsa danese diretto malissimo e interpretato altrettanto dalla coppia solitamente affiatata Lawrence-Cooper. Inguardabile

Oggi vi voglio parlare di un film recente davvero orribile. Un polpettone mal realizzato e mal recitato.
Mi riferisco a Una folle passione di Susanne Bier.
Ecco la recensione:





Una folle passione (Serena) di Susanne Bier del 2014. Con Jennifer Lawrence, Bradley Cooper, Rhys Ifans, Toby Jones, David Dencik, Sean Harris, Ana Ularu, Sam Reid, Blake Ritson. (102 min. ca.)
1929, North Carolina. George Pemberton (Cooper) è il proprietario di un'impresa di legname e ha come socio il suo amico Buchanan (Dencik). Un giorno va all'ippodromo e intravede cavalcare la giovane e affascinante Serena Shoes (Lawrence). La insegue: è amore a prima vista. I due si sposano, diventano praticamente soci - Serena ha un'ottima capacità imprenditoriale e decisionale. Suo padre era un produttore di legname morto in un incendio con il resto della famiglia - e ciò disturba Buchanan, il quale tra l'altro era invaghito di George. Presto Serena annuncia di aspettare un bambino. Ma per un trauma lo perderà. Così dovrà scontrarsi con la gelosia per Rachel (Ularu) la ragazza del paese che lavorava per George e da cui ha avuto un figlio. L'epilogo non sarà dei migliori. 





















Polpettone finto hollywoodiano e finto in generale, con momenti di involontaria ilarità per il linguaggio forbito dell'epoca buttato lì alla bell'e meglio, per le imbarazzanti scene di amplessi con i primi piani del volto della Lawrence. 
Fotografia patinata con massiccio uso di filtri, riprese delle montagne per creare atmosfera.
La sceneggiatura è semplicistica, i dialoghi ridicoli, vuoti e ripetitivi (è tutto un "Ti amo" "Ti amo anch'io" per tutta la prima parte e per il resto gli attori pronunceranno sì e no quindici frasi). 
La regia è pedestre e lascia gli attori in balia di se stessi. 
La Lawrence dà l'impressione di non saper più recitare (e qui si notano tutte le carenze di studi): inespressiva o all'opposto esagerata in momenti diversi della pellicola. Quando piange sembra una bambina di due anni, quando si innervosisce sembra stia provando la scena e non interpretando veramente il personaggio. Se voleva sembrare fredda e mentalmente disturbata o fragile il risultato è stato pessimo. Il trucco e i vestiti non l'aiutano. Non è credibile nella parte della fatalona: assomiglia ad una ragazzina che gioca a far la donna con il guardaroba della mamma. Smalto rosso compreso. Bradley Cooper è altrettanto inespressivo. Che si arrabbi, che sia felice, che sia depresso è sempre uguale: stessa bocca serrata, sguardo vitreo e perso. 
Anche i solitamente in gamba Rhys Ifans e Toby Jones non hanno verve, non lasciano il segno. 
Le scenografie sono l'unica cosa passabile ma per costruire il set hanno disboscato una intera foresta nella Repubblica Ceca, quindi pollice verso anche per questo motivo. 
La musica incalzante è anonima. 
C'è una piccola, piccolissima ripresa di ritmo verso i tre quarti, per poi finire nel nulla. 
Un film tedioso, realizzato malissimo (a quanto pare è stato ritoccato più volte in postproduzione - dai tempi biblici - e tagliato, rimontato), stucchevole. Non è melenso o strappalacrime come ci aspetterebbe ma soltanto piatto e inutile. 
Inguardabile. Da non vedere neanche per curiosità.


Voto: *






Il trailer:









Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












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