Mi riferisco a Il buio nella mente di Claude Chabrol.
Ecco la recensione [ATTENZIONE, SPOILER sparsi]:
Il buio nella mente (La Cérémonie) di Claude
Chabrol del 1995. Con Isabelle Huppert, Sandrine Bonnaire,
Jean-Pierre Cassel, Jacqueline Bisset, Virginie Ledoyen. (111 min. ca.)
Sophie
(Bonnaire) viene assunta come domestica dalla famiglia Lelièvre
composta da marito (Cassel), seconda moglie (Bisset) e due figli. La
donna, analfabeta, enigmatica, taciturna e strana (con un passato
altrettanto misterioso e la morte del padre non autosufficiente), fa
amicizia con la stramba e vitale impiegata postale Jeanne (Huppert),
anche lei con un passato macchiato dal presunto omicidio della
figlioletta. Un giorno Sophie (che comunque non dimostrava di essere
affidabile e un po' squilibrata. Ancora meno dato che frequentava sempre più spesso
Jeanne, accusata di aver aperto lettere e pacchi proprio dei
Lelièvre) viene licenziata per aver ricattato la figlia maggiore
Melinda. A questo punto Jeanne dice di volerla aiutare a portare via
le sue cose dall'abitazione per farla trasferire da lei. Arrivano
nella villa e, mentre tutti sono intenti a godersi l'opera Don
Giovanni di Mozart trasmessa alla tv, è proprio Jeanne a voler
vendicarsi per il "torto" secondo lei fatto all'amica.
Inizia prima a versare la cioccolata calda sul letto matrimoniale,
poi strappa i vestiti di lei (aiutata da un'intimidita Sophie) e poi,
dando definitivamente di matto, spareranno con i due fucili da caccia
del capofamiglia George a tutti. Il finale sarà tragico anche per
Jeanne.
Tratto da un romanzo di Ruth Rendell già portato sullo
schermo nove anni prima, è un thriller spietato e duro. Ancor più
duro da digerire perché si svolge nell'assoluta normalità.
Le due
assassine psicotiche fanno tutto così semplice, senza battere
ciglio, che si rimane realmente senza parole durante l'agghiacciante
finale.
La regia è ottima, praticamente invisibile, la sceneggiatura
è buona e lineare.
Tutto procede lentamente fino al culmine della pazzia. La
tensione è palpabile: si capisce che prima o poi succederà
qualcosa.
Sono d'accordo con chi parla (Morandini tra gli altri) di
invidia di classe più che lotta di classe. Infatti alla fine i componenti
della famiglia Lelièvre saranno stati sì un po' snob e abituati a
dettar legge ma anche molto permissivi e gentili con Sophie.
Un
film sicuramente memorabile ed interessante con due protagoniste
assolutamente perfette (la Huppert è sempre fantastica nelle parti
della matta della situazione): vincitrici della Coppa Volpi per la
miglior interpretazione femminile durante la 52a Mostra del Cinema di
Venezia.
Da vedere. Consigliatissimo.
Voto: ***1/2
Scena finale clou:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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