mercoledì 6 gennaio 2016

Wolf - La belva è fuori di Mike Nichols, horror con venature sentimentali affascinante e con un cast azzeccato. I difetti sono nello snodarsi degli eventi e nella fattura. Un'occasione sprecata

Oggi vi voglio parlare di un film di parecchi anni fa. Un horror con venature sentimentali un po' discontinuo e non troppo convincente, diretto da un valido autore (ma anch'esso non sempre al massimo) e con un cast di prim'ordine (soprattutto i protagonisti).
Mi riferisco a Wolf - La belva è fuori di Mike Nichols.
Ecco la recensione:





Wolf - La belva è fuori (Wolf) di Mike Nichols del 1994. Con Jack Nicholson, Michelle Pfeiffer, James Spader, Kate Nelligan, Richard Jenkins, Eileen Atkins, Christopher Plummer, Ron Rifkin, David Hyde Pierce, Om Puri, David Schwimmer, Prunella Scales. (125 min. ca.)
Will Randall (Nicholson), caporedattore di una casa editrice che sta per essere soppiantato dal giovane e arrivista Stewart Swinton (Spaden), mentre sta viaggiando in una notte di luna piena su una strada del Vermont, investe un lupo. Si ferma per soccorrerlo ma questo lo morde e scompare. Da quel momento Will non è più lo stesso, comincia ad avere i sensi più acuti, gli crescono strani peli, di notte sparisce per andare a commettere strane cose. Insomma, si sta trasformando in un lupo. Cercherà di aiutarlo Laura Alden (Pfeiffer), figlia del capo di Will, Raymond Alden (Plummer). 























Horror/fantastico con una venatura sentimentale affascinante ma risibile. 
Intrigante per i due attori protagonisti: Jack Nicholson è un licantropo perfetto. Dalla postura alle espressioni facciali. Il trucco quasi non serve. Michelle Pfeiffer forse all'apice della sua bellezza. Sinuosa, sexy senza essere mai volgare e bravissima (come sempre. E come sempre sottovalutata): in alcuni momenti pare irreale. James Spader è un antipatico in gamba come al solito. Gli altri fanno la loro. 
Il problema è la trama. Per quanto impegno ci possa aver messo un regista come Nichols, per quanto sia presente un po' di suspense tipica del genere (poi si va a finire anche sul giallo, perciò, oltre la tensione, sale anche la curiosità), lo spettatore si ritrova con un pugno di mosche in mano, dato che il tutto viene liquidato non solo in poche spiegazioni e troppo superficialmente (sarebbe il minimo), concentrandosi soltanto sul trio e sugli effetti speciali già vecchi e altri effetti visivi sorpassati. 
Un peccato perché poteva essere un'opera quantomeno buona, invece il risultato è modesto. 
Non da buttare, ma è un film soltanto acchiappapubblico, lontano mille miglia da pellicole provocatorie, trasgressive, di rottura di Mike Nichols (che qui è è soltanto un mestierante) e ancor più distante da un capolavoro come Un lupo mannaro americano a Londra di Landis ad esempio. 
Forse perché - a parte qualche battutina qua e là - si prende troppo sul serio. La conseguenza è che alcune scene appaiono paradossalmente ridicole: fanno leggermente impressione quelle di lotta e di trasformazione, ma è un brivido che dura due secondi e sopraggiunge la risata volontaria. 
Anche la colonna sonora di Morricone è un po' anonima, anche se sempre bella. 
Comunque da vedere per curiosità. Consigliato a metà.


Voto: **1/2





Il trailer:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento