venerdì 29 gennaio 2016

IN SALA - Creed - Nato per combattere di Ryan Coogler, film nostalgico ricco di stereotipi di genere, prevedibile e banalissimo. Per i fan della saga Rocky e di Sly

Oggi vi voglio parlare di un film uscito da pochi giorni al cinema. Un film con un'icona del cinema. Un film di puro intrattenimento per i fan del genere e soprattutto del protagonista.
Mi riferisco a Creed - Nato per combattere di Ryan Coogler.
Ecco la recensione:





Creed – Nato per combattere (Creed) di Ryan Coogler del 2015. Con Michael B. Jordan, Sylvester Stallone, Tessa Thompson, Phylicia Rashad, Tony Bellew, Graham McTavish, Wood Harris, Andre Ward, Gabriel Rosado, Ritchie Coster. (133 min. ca.)
donis Creed (Jordan) è figlio di Apollo Creed, uno dei massimi campioni di pugilato morto prematuramente. Anche se con una bella carriera lavorativa, lascia tutto, decide di voler combattere e diventare anche lui un campione. Allora decide di mettersi in contatto con Rocky Balboa (Stallone) e renderlo partecipe. Inizialmente quest'ultimo non accetta di divenire il suo allenatore, ma, vista la grinta e la testardaggine, accetterà e il ragazzo - che nel frattempo si è anche trovato una fidanzata, Bianca (Thompson), musicista - lotterà con tutte le sue forze per arrivare al traguardo. 















Sorta di spin-off o sequel naturale della saga di Rocky, non è niente più e niente meno che questo. Convenzionale in ogni cosa: dalla trama con le vicissitudini personali/familiari, la storia d'amore telefonatissima. 
Poi mettiamoci la malattia del "mito" Rocky e lo spettatore si farà coinvolgere e si commuoverà. 
C'è da ammettere che gli incontri sono ben girati, il montaggio è buono con la musica "Yo! Yo!" hip hop che la fa da padrone e rende qualche scena un videoclip. L'ultimo incontro in particolare è appassionante e ben coreografato. 
Gli attori sono discreti. Michael B. Jordan si impegna, ha la faccia giusta del novellino. Sylvester Stallone (uno dei produttori della pellicola) è - ovviamente - in parte ma non parla, mugugna. Anche lui si impegna, è il suo ruolo, ma non va oltre il discreto (Oscar come Miglior Attore Non Protagonista per lui? Sarebbe un po' esagerato. Meglio un Oscar alla Carriera allora). Bello rivedere sullo schermo Phylicia Rashad (la mamma, Claire, della sitcom anni '80 I Robinson). Insipidina Tessa Thompson. 
Un film nostalgico (compare anche la scalinata, tanto per completare la furbata a tavolino), per i fan della serie (ai quali scenderà anche la lacrimuccia per il povero "Rock" - o "Uncle" - sofferente e protettivo), ma obiettivamente perdibile perché prevedibile, banale, pieno di stereotipi di genere. 
Da vedere solo per curiosità. Sconsigliato.


Voto: **1/2






Il trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?














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