domenica 3 gennaio 2016

The Innocent di John Schlesinger, spy thriller con venature splatter innocue e involontariamente ridicole. Finto, poco credibile, dalla trama sfilacciata. Anche le performance attoriali sono da dimenticare. Agghiacciante

Oggi voglio parlarvi di un film di qualche anno fa. Una spy story poco riuscita nonostante l'autore della sceneggiatura e soprattutto del regista. Anche il cast non riesce a sorreggere il tutto.
Mi riferisco a The Innocent di John Schlesinger.
Ecco la recensione:





The Innocent di John Schlesinger del 1993. Con Campbell Scott, Isabella Rossellini, Anthony Hopkins. (119 min. ca.)
Berlino, metà degli anni '50. Leonard (Scott) un inglese, deve aiutare gli americani con a capo Bob Glass (Hopkins) a spiare i russi mediante delle linee sottoterra. L'impresa passerà in secondo piano quando il giovane si innamorerà di una donna affascinante, Maria (Rossellini), presto sospettata da Bob di essere una spia, quando invece la spia è un'altra persona vicina a lei e la situazione precipiterà. 










Spy thriller con un'incursione nello splatter, tratto dal romanzo omonimo di Ian McEwan (che ne ha curato anche la sceneggiatura). 
Gli ingredienti c'erano tutti: storia interessante, autore di spicco, regista solitamente affidabile e autore di capolavori, cast intrigante, eppure il mix è scoppiato. 
La vicenda è mal raccontata, passa da una cosa all'altra senza dare un minimo di spiegazione, colpa di una regia incerta, senza polso, anonima. 
In compenso vengono sfoderati ogni cliché possibile, tutto appare freddo, cupo (la fotografia invecchiata crea atmosfera, è vero, ma è altrettanto incolore). Molte le scene involontariamente ridicole (le splatter di cui sopra) e altre sono gratuite (quelle di sesso). 
L'apice viene raggiunto a tre quarti, quando c'è una citazione palese e telefonatissima di Casablanca (per fortuna Maria non aveva il cappello) con il terzo incomodo che porta via la donna dall'amante e vero amore. Oscena. Per non parlare del finale stucchevole. 
I protagonisti fanno quasi totalmente orrore. Anthony Hopkins - bisogna ammetterlo (non è il primo caso) - quando non viene diretto come si deve è pessimo anche soltanto nel pronunciare due parole in croce. Campbell Scott è scialbo, spaesato. Forse chi si impegna di più è Isabella Rossellini, che, quando appare per la prima volta, truccata nello stile degli anni in cui è ambientata la pellicola, ricorda paurosamente sua madre. Ma più maliziosa. Non sarebbe così male dunque, non fosse per alcuni momenti imbarazzanti ai quali ha preso parte: la fisicità c'è. Purtroppo poi, non essendo giudata come si deve, ha sfoderato forse troppe espressioni leziose, caricate. Troppe moine per niente. Un film agghiacciante, finto, un capolavoro di bruttura. Ci si domanda se la regia sia davvero di Schlesinger o di un "ghost director": sì, c'è un po' di tensione tipica dei suoi lavori, ma è lontano anni luce dalla sua capacità sia di coinvolgere che di narrare. La trama è sfilacciata, poco credibile, il ritmo è altalenante, non c'è convinzione. 
Polpettone sullo sfondo della guerra fredda peggiore anche de Il sole a mezzanotte (a cui aveva preso parte la stessa Rossellini. Allora è un vizio!). 
Terribile. Un grande buco nell'acqua. Si salva (parzialmente) soltanto la colonna sonora. 
Da evitare.


Voto: *1/2









Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











  

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