lunedì 30 novembre 2015

Un'ottima annata di Ridley Scott, commedia romantica prevedibile, con situazioni e gag telefonate. Russell Crowe è goffo. L'unica che si salva veramente è la sempre brava e carismatica Marion Cotillard

Oggi vi voglio parlare di un film di qualche anno fa. Una commedia diretta da un regista molto bravo che nel tempo si è perso.
Mi riferisco a Un'ottima annata di Ridley Scott.
Ecco la recensione:





Un'ottima annata (A Good Year) di Ridley Scott del 2006. Con Russell Crowe, Marion Cotillard, Abbie Cornish, Albert Finney, Didier Bourdon, Isabelle Candelier, Tom Hollander, Freddie Highmore, Archie Panjabi, Rafe Spall, Valeria Bruni Tedeschi, Kenneth Cranham, Richard Coyle. (114 min. ca.)
Max Skinner (Crowe) è un broker di Londra, un po' insensibile e votato soltanto al successo lavorativo. Con una passione vera: la degustazione di vini. Passione che gli ha trasmesso lo zio Henry (Finney), quando andava a trovarlo nella sua cascina in Provenza. Quando quest'ultimo muore e gli lascia tutto, anche quella casa, per Max arriva il momento di fare i conti anche con la sua vita e con la sua felicità sentimentale. Infatti incontra una la bella cameriera francese Fanny Chenal (Cotillard)... 




















Tratta dal romanzo omonimo di Peter Mayle, è una commedia romantica prevedibile e pesante (perché ridondante) fin dai primi minuti. 
I continui flashback sono patetici, le gag - ripetute - non fanno ridere, le situazioni sono telefonatissime. 
Russell Crowe sembra goffo e a disagio in un ruolo atipico per lui. Tom Hollander, Didier Bourdon, il piccolo Freddie Highmore e il resto del cast maschile, compreso il buon Albert Finney sono soltanto delle spalle (su cui piangere) più o meno in parte o più o meno ridicole. Va meglio con le donne: a parte Isabelle Candelier e il suo personaggio macchietta, Abbie Cornish, Archie Panjabi (personaggio stereotipo anche il suo, ma funziona) e Marion Cotillard funzionano. Soprattutto - ma è ovvio, neanche dirlo - la Cotillard illumina la scena. Che siano momenti sdolcinati o falsamente simpatici, lei con il suo talento naturale, senza sforzi, riesce a dare quel qualcosa in più. (È presente anche la nostra Valeria Bruni Tedeschi. Qui è più misurata e piacevole del solito). 
La regia non sembra di Ridley Scott ma di un dilettante allo sbaraglio (sotto l'effetto di qualche alcolico, giusto per restare in tema. Magari voleva davvero provare il vino inaffrontabile che beve il protagonista e gli ha dato davvero alla testa), la sceneggiatura è pessima. I dialoghi (?) sono indecenti. 
La colonna sonora ha qualche caduta in basso (già dall'inizio con Moi... Lolita di Alizee. E questo dovrebbe dire tutto). 
Un film quasi inguardabile. Non regala neanche un briciolo di emozione, non un po' pathos. Nulla. Solo ovvietà e un ritmo altalenante. 
Da evitare. Sconsigliato. (Il doppiaggio poi è da denuncia. Migliora leggermente in lingua originale ma è proprio la fattura a non essere buona).


Voto: *1/2






Il trailer:






Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











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