mercoledì 4 novembre 2015

Amore tossico di Claudio Caligari, film che tratta il periodo di diffusione dell'eroina negli anni '80 ad Ostia-Roma mediante dei protagonisti realmente tossicodipendenti. Ben realizzato, realistico e privo di pietismi

Oggi vi voglio parlare di un film italiano di parecchi anni fa. Un film particolare, quasi sperimentale, documentaristico.
Mi riferisco ad Amore tossico di Claudio Caligari.
Ecco la recensione:




 
Amore tossico di Claudio Caligari del 1983. Con Cesare Ferretti, Michela Mioni, Enzo Di Benedetto, Roberto Stani, Loredana Ferrara, Fernando Arcangeli. (96 min. ca.)
Tra Ostia e Roma (Centocelle), Cesare (Ferretti) e Michela (Mioni), tossicodipendenti, insieme al loro gruppetto di amici si barcamenano per riuscire a procurarsi la droga. Proprio loro si ripromettono di venirne fuori. Il destino però sarà in agguato. 






















Pellicola girata con pochissimi mezzi, con un budget limitatissimo e con attori non professionisti e veramente tossicodipendenti (alcuni moriranno dopo pochi anni di AIDS e per altre cause). 
Però, a dispetto di ciò che si può credere, la storia non è vera (soltanto alcune situazioni sono realistiche e possono essere simili quelle vissute da loro), c'era una sceneggiatura ben definita. 
Per le riprese venivano adoperate sostanze iniettabili innocue come l'acqua distillata o un epatoprotettore. 
Neorealismo pasoliniano che racconta senza filtri, con semplicità e con un linguaggio terra terra, con la parlata romanesca, vicende di disagio e vero squallore. Tutti fanno la loro parte, anche se hanno avuto difficoltà - evidenti - durante le riprese (con crisi di astinenza, ecc....). 
Il taglio è quasi documentaristico proprio per questa credibilità nel mostrare le cose come stavano. (L'uso degli ambienti è eccezionale).
La regia di polso, creativa (così come è creativo il montaggio), perfetta anche a livello tecnico, totalmente immersa in quel mondo, con uno sguardo acuto e mai pietoso nei confronti di quei poveri cristi, anche nel drammatico e sconvolgente epilogo finale. Pugno allo stomaco. 
C'è un che di grottesco ma non si spinge mai oltre, non si arriva alla macchietta. 
Bella la fotografia (seppure invecchiata) di Dario di Palma e le musiche di Detto Mariano. 
Un piccolo film di culto, unico nel suo genere, di un regista bistrattato e che avrà un suo riscatto postumo - forse - con l'ultimo suo film Non essere cattivo* agli Oscar. 
Da vedere. Consigliatissimo. 
[Curiosità: è Amore tossico ad aver creato la "leggenda" che Per Elisa di Alice-Battiato sia una canzone che parla di droga (o meglio, sia contro). "Lei ti ha plagiato, ti ha preso anche la dignità" "Senza di lei, senza di lei, ti manca l'aria". I protagonisti - anche se non si sente fisicamente il brano in questione - ne canticchiano dei pezzi mentre sono in automobile].

*Mia recensione
Voto: ***1/2






Il trailer:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











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