sabato 29 agosto 2015

Nine di Rob Marshall, musical poco ispirato, vuoto, dalla confezione patinata e poco altro. Con un cast sprecatissimo che si mette in ridicolo (al pari dei dialoghi e delle canzoni)

Oggi vi voglio parlare di un film di pochi anni fa. Un musical pessimo per i contenuti e la forma, confusa.
Mi riferisco a Nine di Rob Marshall.
Ecco la recensione:





Nine di Rob Marshall del 2009. Con Daniel Day-Lewis, Penélope Cruz, Marion Cotillard, Sophia Loren, Nicole Kidman, Judi Dench, Kate Hudson, Fergie, Elio Germano, Ricky Tognazzi, Enzo Cilenti, Giuseppe Cederna, Roberto Nobile, Andrea Di Stefano, Remo Remotti, Michele Alhaique, Valerio Mastandrea, Martina Stella, Roberto Citran, Vincent Riotta, Alessia Piovan. (118 min. ca.)
Roma, 1965. Guido Contini (Day-Lewis), famoso regista italiano considerato un vero maestro, non riesce a trovare l'ispirazione per il suo nuovo film che dovrebbe chiamarsi Italia. Gli vengono in aiuto le donne della sua vita (moglie, costumista, amante, la madre) e il suo "io" bambino. 

























Tratto dall'omonimo musical di Broadway di Mario Fratti che si rifà a di Fellini, è un musical patinato, di maniera, privo di nerbo e contenuti. 
Il libretto è penoso, pieno di cliché e parole italiane buttate qua e là, le melodie dimenticabili. Anche i dialoghi sono ridicoli, così colmi di frasi fatte, di banalità e l'uso goffo dell'italiano è perfino irritante. E tutto sembra girare a vuoto come il protagonista. 
Uno dei cast più sprecati che si siano mai visti. Un gruppo di attori così bravi sono ridotti a macchiette. Sophia Loren è la caricatura di se stessa, Nicole Kidman (il suo personaggio si ispira ad Anita Ekberg) non fa nient'altro che mostrare la sua bellezza, anche se uno sprazzo di interpretazione c'è nel suo numero, ma dura poco. Niente è servita la sua bella voce. Judi Dench ha un numero simpatico e lei è sempre espressiva, la sua parte ha un ruolo abbastanza rilevante. Eppure non è incisiva, non sa di niente comunque. Penélope Cruz, Carla (ruolo che fu di Sandra Milo), mostra un suo lato volgarotto e per niente di classe. Kate Hudson ha una bella voce ma è anonima. Fergie è provocatrice per nulla. Forse l'unica che dà una nota di colore è Marion Cotillard: espressiva, con una bella voce. Si impegna e si vede. Ed è probabile che i pezzi da lei interpretati siano i più emozionanti e carini (non belli, non sia mai). Daniel Day-Lewis è sofferente, emaciato, dolente (lui si immedesima sempre corpo e anima nel personaggio, anche troppo), eppure non convince. Molti gli attori italiani. Bravo Ricky Tognazzi, non pervenuti gli altri che fanno troppo poco anche se non sembrano del tutto da buttare. 
Quasi nulla risulta piacevole tranne i costumi, le scenografie – poi gli esterni, beh, parlano da soli. Roma è sempre meravigliosa - e in parte le coreografie: in una scena finale, quando tutti escono sulle scale del set, lo spettatore viene travolto, è un vero colpo d'occhio. Ma soltanto questo. 
Pretenzioso, dalla regia confusa e per niente originale, scritto maluccio da Michael Tolkin ed Anthony Minghella, dalla confezione lussuosa ma vuoto. 
Un film inutile. Anzi, pessimo. 
Da vedere solo esclusivamente per curiosità. Non consigliato.

Voto: *1/2








Il trailer:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












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