mercoledì 19 agosto 2015

Frozen di Chris Buck e Jennifer Lee. Film d'animazione visivamente stupendo ma con una storia e dei numeri musicali rivolti quasi esclusivamente ad un pubblico giovane

Oggi vi voglio parlare di un film di animazione recente. Un film della Disney di due anni fa che ha avuto un enorme successo al botteghino.
Mi riferisco a Frozen di Chris Buck e Jennifer Lee.
Ecco la recensione:





Frozen – Il regno di ghiaccio (Frozen) di Chris Buck e Jennifer Lee del 2013. (103 min. ca.)
Nel regno di Arendelle, nella penisola scandinava, la principessa Elsa, primogenita, ha il potere di poter creare neve e ghiaccio a suo piacimento. Questo potere le sfugge di mano prestissimo, mentre gioca con la sorellina Anna, che quasi uccide. Ben presto, durante la festa di incoronazione, Elsa si lascia nuovamente prendere la mano quando la sorella le dice di voler sposare Principe Hans. Farà nevicare e cadere in un clima invernale il regno e scapperà via terrorizzata sulla Montagna del Nord. A quel punto la sorella Anna la va a cercare per farla ritornare e con lei si aggiunge Olaf, un bizzarro pupazzo di neve vivo, creato proprio da Elsa bambina e Kristoff, un venditore di ghiaccio dolce e premuroso... 



















53º Classico Disney, ispirato alla fiaba La regina delle nevi di Christian Andersen e tutto animato al computer, è sbalorditivo, davvero impressionante dal punto di vista dei disegni, delle scenografie, per la cura dei particolari. Visivamente è un capolavoro. 
Di contro purtroppo, la trama è un po' debole, esile, - al servizio della suddetta grafica - con salti temporali e un finale scontato seppur funzionale. Si capisce subito dai toni che il target è molto circoscritto, che è riferito ad un pubblico infantile. 
Altro difetto: le canzoni. Sono anonime e si rifanno troppo ad altre cose già esistenti (musical compresi). L'unica carina è la canzone portante Let It Go (vincitrice dell'Oscar, tra l'altro): vivace, fresca, moderna e orecchiabile (ma niente a confronto dei brani storici Disney). 
Ed ecco che fa capolino un'altra pecca gravissima. Il film è godibile veramente soltanto in lingua originale. L'adattamento e la traduzione (certe battute sono proprio sgonfie in italiano) - che una volta erano per quanto possibile fedeli - sono pessimi, così come le voci diverse da quelle inglesi. Serena Autieri canta troppo ingolata, ha un vocione che non si abbina né al disegno né alla personalità della protagonista. Non che Idina Menzel sia infallibile (proprio la cerimonia degli Academy Awards dal vivo è stata un disastro) ma così, in studio, rende eccome. 
Un film molto tenero, con alcune scene spassose (Olaf che sogna l'estate, ignaro che possa sciogliersi, totalmente a mò di numero da musical) ed altre drammatiche potenti. Una trovata in particolare verrà ripresa in Maleficent*: il vero amore che annulla l'incantesimo, che non è detto sia il principe di turno. Riuscita e pertinente. 
Per il resto può essere considerato anche d'avventura, con tutti quegli scivoloni sulla neve. 
Tuttavia pare non del tutto riuscito perché di non ampio respiro e non ha quelle caratteristiche per essere un vero e proprio classicone. I capolavori Disney sono altri. 
Forse l'Oscar come Miglior Film D'Animazione è anche meritato ma come opera è stata e continua ad essere sopravvalutata. 
Comunque da vedere. Consigliato (su schermo gigante).

*Mia recensione
Voto: **1/2/*** (Per l'impatto visivo e la cura dei particolari)







Il trailer:



Let It Go:







Voi l'avete mai visto? Cosa ne pensate?












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