venerdì 21 agosto 2015

Gli occhi della notte di Terence Young, thriller ad alto tasso di suspense, girato tutto all'interno di un appartamento. Carismatica la protagonista Audrey Hepburn, bravo Alan Arkin, il cattivo

Oggi vi voglio parlare di un film di parecchi anni fa. Un film thriller, molto teso, con una brava protagonista, tutto girato negli interni.
Mi riferisco a Gli occhi della notte di Terence Young.
Ecco la recensione [ATTENZIONE, immagini - e testo - SPOILER]:





Gli occhi della notte (Wait Until Dark) di Terence Young del 1967. Con Audrey Hepburn, Alan Arkin, Richard Crenna, Efrem Zimbalist Jr., Jack Weston. (107 min. ca.)
Susy Hendrix (Hepburn), una donna rimasta cieca dopo un incidente stradale, entra in possesso casualmente di una bambola contenente droga consegnata al marito Sam (Zimbalist Jr.) in aeroporto da una donna conosciuta in volo. Dovrà fare i conti con tre malviventi che cercheranno di recuperarla e che cercheranno di intortare lei, sfruttando la sua incapacità di vedere, facendosi passare per amici del marito e poliziotti. Ma anche Susy farà in modo di sfruttare la sua disabilità - rimanendo al buio - per salvare se stessa e il suo uomo. 






























Tratto da una pièce di Broadway, è un thriller ad alto tasso di suspense che in certi punti risente però dell'impianto teatrale. 
Claustrofobico, ben costruito, con personaggi azzeccati e una carismatica protagonista, si svolge - per l'appunto - tutto (tranne una breve sequenza) all'interno dell'appartamento di Susy. 
Giocando ad una specie di nascondino con oggetti e personaggi, il clima teso è palpabile. 
Qualche incertezza verso la metà, quando i gesti diventano ripetitivi, ma si riprende nel finale in un culmine di suspense e qualche trovata classica che fa sobbalzare letteralmente. 
Audrey Hepburn (ha avuto una nomination all'Oscar per questo ruolo), è in parte: si vede che si è preparata e sa affrontare con forza un personaggio molto difficile, soprattutto perché deve essere credibile nel manipolare oggetti o camminare in mezzo a veri e propri ostacoli come una non vedente. Una bella sfida. Alan Arkin già bravo anche allora, è un cattivo bizzarro e con la Hepburn ha un bello scontro, un vero e proprio duello. Richard Crenna e Efrem Zimbalist Jr.. Jack Weston è sempre un ottimo caratterista: ha perfino un tic all'occhio che sembra reale. 
In definitiva è un film ben realizzato ma un po' datato, di poco respiro, con una regia buona ma troppo al servizio del copione e un epilogo troppo scontato (seppur liberatorio).
Nonostante ciò mantiene un certo fascino, è particolare nell'uso delle luci (in quelle scene, in effetti, è girato con intelligenza), terrorizza e fa provare empatia per la protagonista braccata nella sua stessa abitazione. 
Musiche di Henry Mancini (un po' debolucce, anche la canzone che si sente nei titoli di coda). 
Da vedere. Consigliato.


Voto: ***






Il trailer:









Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











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