Mi riferisco a Class Enemy di Rok Biček.
Ecco la recensione:
Class Enemy (Razredni sovraznik) di Rok Biček del
2013. Con Igor Samobor, Natasa Barbara Gracner, Tjasa Zeleznik, Masa
Derganc, Robert Prebil. (112 min. ca.)
In un liceo sloveno, il nuovo professore di
tedesco, Robert Zupan (Samobor), arrivato per sostituire l'insegnante
in maternità, con la sua severità e i metodi rigidi porterà
scompiglio in una classe. Quando Sabina, una ragazza timida e
bravissima pianista, si suicida, gli studenti daranno prima la colpa
a lui e mano a mano a tutta l'istituzione scolastica.
Film drammatico
dallo stile asciutto, senza fronzoli. Verosimile - molte situazioni,
come il consiglio di classe con i genitori, sono più che
realistiche. Anche i rapporti e i vari insegnanti sono stati
caratterizzati perfettamente - e recitato benissimo da tutti (anche
dai ragazzi. Tutti sono in parte. In particolare il protagonista Igor
Samobor è espressivo, misurato e ambiguo. Un personaggio e un attore
eccezionale).
Le tematiche trattate sono complesse, delicate e sempre
attuali.
I metodi educativi moderni si scontrano con quelli più
classici e obsoleti, la morte di Sabina diventa motivo per gli
studenti, per scagliarsi contro una persona fin dall'inizio mal
vista (viene subito definito "nazista"). L'etica dell'insegnamento viene messa a dura prova. Eppure,
forse Zupan non aveva così torto, nonostante la poca empatia.
Probabilmente con gli adolescenti ci vuole polso fermo, altrimenti se
ne approfittano. Con la questione del suicidio si parla anche del disagio giovanile, di una società senza più obiettivi.
Tanti gli interrogativi.
C'è un po' de L'attimo fuggente, senza la retorica spicciola, senza furbizia e senza manierismo.
La
regia è solida, la sceneggiatura è perfetta.
Appassionante,
coinvolgente mai strappalacrime e buonista. Tutti gli elementi sono
bilanciati.
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo.
Voto: ****
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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