lunedì 24 agosto 2015

Class Enemy di Rok Biček, film drammatico che tratta temi delicati e importanti quali i metodi di insegnamento, l'etica, il disagio giovanile. Tutto con verosimiglianza e lucidità. Ottimi gli attori. Un gioiellino

Oggi vi voglio parlare di un film recente. Un film sloveno che tratta delle tematiche delicate con lucidità. Ben diretto, ben scritto e ben recitato.
Mi riferisco a Class Enemy di Rok Biček.
Ecco la recensione:




Class Enemy (Razredni sovraznik) di Rok Biček del 2013. Con Igor Samobor, Natasa Barbara Gracner, Tjasa Zeleznik, Masa Derganc, Robert Prebil. (112 min. ca.)
In un liceo sloveno, il nuovo professore di tedesco, Robert Zupan (Samobor), arrivato per sostituire l'insegnante in maternità, con la sua severità e i metodi rigidi porterà scompiglio in una classe. Quando Sabina, una ragazza timida e bravissima pianista, si suicida, gli studenti daranno prima la colpa a lui e mano a mano a tutta l'istituzione scolastica. 


















Film drammatico dallo stile asciutto, senza fronzoli. Verosimile - molte situazioni, come il consiglio di classe con i genitori, sono più che realistiche. Anche i rapporti e i vari insegnanti sono stati caratterizzati perfettamente - e recitato benissimo da tutti (anche dai ragazzi. Tutti sono in parte. In particolare il protagonista Igor Samobor è espressivo, misurato e ambiguo. Un personaggio e un attore eccezionale). 
Le tematiche trattate sono complesse, delicate e sempre attuali. 
I metodi educativi moderni si scontrano con quelli più classici e obsoleti, la morte di Sabina diventa motivo per gli studenti, per scagliarsi contro una persona fin dall'inizio mal vista (viene subito definito "nazista"). L'etica dell'insegnamento viene messa a dura prova. Eppure, forse Zupan non aveva così torto, nonostante la poca empatia. Probabilmente con gli adolescenti ci vuole polso fermo, altrimenti se ne approfittano. Con la questione del suicidio si parla anche del disagio giovanile, di una società senza più obiettivi.
Tanti gli interrogativi. 
C'è un po' de L'attimo fuggente, senza la retorica spicciola, senza furbizia e senza manierismo. 
La regia è solida, la sceneggiatura è perfetta. 
Appassionante, coinvolgente mai strappalacrime e buonista. Tutti gli elementi sono bilanciati. 
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo.


Voto: ****






Il trailer:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











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