venerdì 15 maggio 2015

Storie pazzesche di Damián Szifrón, film ad episodi che hanno come filo conduttore la vendetta, i rapporti - disparitari - sociali che scatenano la violenza. Diretto, scritto e recitato benissimo. Veramente piacevole

Oggi vi voglio parlare di un film argentino recente. Fra i nominati agli Oscar come Miglior Film Straniero, è una pellicola brutalmente cruda e grottesca.
Mi riferisco a Storie Pazzesche di Damián Szifrón.
Ecco la recensione:





Storie pazzesche (Relatos salvajes) di Damián Szifrón del 2014. Con Ricardo Darín. (122 min. ca.)
Film a episodi che hanno come filo conduttore la vendetta, la violenza e i rapporti sociali/le interazioni e le coincidenze. 
Nel primo un pilota di linea raduna tutte le persone che lo hanno maltrattato o in qualche modo offeso in un volo e decide di schiantarsi. Il secondo vede una giovane cameriera rendersi complice dell'omicidio dello strozzino che ha portato in disgrazia la famiglia. Nel terzo un uomo alla guida di un'auto costosa supera un disgraziato (in tutti i sensi) che gli impediva il passaggio. Non avrà scampo. Nel quarto un esperto detonatore e padre di famiglia (Darín) parcheggia in divieto di sosta (o almeno così dicono quelli della compagnia dei carroattrezzi). La cosa scatenerà una serie di paradossi. Il quinto parla di un ragazzo di buona famiglia che investe una donna incinta e fugge. La donna muore. Il padre cerca di coprirlo coinvolgendo il giardiniere, l'avvocato e il procuratore arrivato per ispezionare. L'ultimo parla di due sposi novelli durante i festeggiamenti di nozze. Lei scopre che il marito l'aveva tradita, così sale sul tetto del ristorante e vuole farla finita. Il cuoco la rincuora e la fa ragionare. Ma lei, quando ritorna a faccia a faccia col neomarito, cercherà di fargliela pagare. 




















Thriller, grottesco/splatter, commedia nera. Un mix di generi per una pellicola macabra, paradossale, cinica, divertente, tragicomica. 
Si ride amaramente per le disgrazie accadute ai personaggi, i quali innescano una serie di eventi causa-effetto davvero irresistibili. 
Ben girato, ben sceneggiato e recitato perfettamente (il produttori invece sono i fratelli Almodóvar). Ritmo costante e indiavolato, scene realmente agghiaccianti e incredibili fino ad un certo punto (il film era in sala quando è accaduto veramente il suicidio del pilota francese, perciò più che mai inquietante e "premonitore"), gestite divinamente, piene di suspense. 
Tutti gli episodi hanno un loro perché, nessuno è da scartare. Quello con Darín - la "star" della pellicola - è l'episodio più lungo. 
Non privo di difetti (l'essere furbo e il voler compiacere il pubblico, il portare troppo sopra le righe le vicende e probabilmente il richiamare alla mente altre opere e situazioni che sanno di già visto. Ironia del caso: l'episodio del ragazzo in macchina ricorda Il capitale umano* di Virzì, escluso dalla rosa dei nominati all'Oscar come Miglior Film Straniero) è un film piacevole, coinvolgente, che ben rappresenta - brutalmente e lucidamente perfino - le ingiustizie che possono capitare a persone qualsiasi. Fa anche una critica alla società basata soltanto sul denaro. 
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo.

*Mia recensione
Voto: ***1/2







 Il trailer:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












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