domenica 17 maggio 2015

Mommy di Xavier Dolan, dramma familiare di una madre anticonformista che si ritrova a dover badare al figlio con problemi mentali. Diretto in maniera originale dal giovane regista e interpretato benissimo, è un film che coinvolge e rimane impresso

Oggi vi voglio parlare di un film canadese recente. Diretto in modo originale da un giovanissimo regista, ha avuto successo anche allo scorso Festival di Cannes dove ha vinto il Premio della Giuria.
Mi riferisco a Mommy di Xavier Dolan.
Ecco la recensione:




Mommy di Xavier Dolan del 2014. Con Anne Dorval, Antoine-Olivier Pilon, Suzanne Clément, Alexandre Goyette, Patrick Huard. (134 min. ca.)
Quebec. Diane "Die" Després (Dorval) è una vedova molto forte e anticonformista di circa cinquant'anni che va a riprendere il figlio Steve (Pilon), sedicenne, da un centro di recupero in cui era stato mandato per curare il deficit di attenzione e iperattività e sostanzialmente per tenerlo a bada. Ma il ragazzo dà fuco alla sala mensa, così, oltre alla citazione a giudizio, Diane si ritrova per la prima volta dopo la morte del marito a doversi occupare di un ragazzo che ha scatti violenti e un attaccamento morboso nei suoi confronti. Verrà in suo soccorso, per caso (per poi diventare la sua migliore amica), dopo una crisi di Steve, la vicina di casa Kyla (Clément), un'insegnante di scuola secondaria balbuziente che si è presa un anno sabbatico dopo un avvenimento oscuro. Questo trio sembra cavarsela più o meno bene ma Steve è troppo scostante: fa un passo avanti e due indietro. Così, a malincuore, sua madre dovrà prendere una sofferta decisione... 









Dramma familiare dalla storia più o meno convenzionale ma originalissimo nella scelta del formato strettissimo - molto meno di un 4:3. Esattamente 1:1 - che si apre per un solo, speranzoso e felice attimo in 16:9 e che consente di inquadrare soltanto una persona alla volta (a parte alcune eccezioni). Le situazioni si snodano senza difficoltà e i toni utilizzati (cinismo e battute per stemperare le situazioni, come accade nella vita reale) coinvolgono e rendono partecipe lo spettatore che si affezionerà istantaneamente ai protagonisti. 
Anche a Steve, interpretato da un bravissimo ed espressivo Antoine-Olivier Pilon, il quale sembra improvvisare con spontaneità, risultando credibile. Anne Dorval è davvero un'ottima attrice, espressiva, carismatica (ha un che di Annette Bening, Marisa Tomei e della nostra Licia Maglietta), convincente nel ruolo di una mamma forse incapace ma che ama sul serio il figlio. Suzanne Clément ha un ruolo altrettanto complesso, poiché Kyla è una persona più introversa, taciturna, più ordinaria e "borghese", che sta ancora cercando di superare i suoi problemi ma che trova in Diane e Steve paradossalmente - per poco - una valvola di sfogo. 
Bello il montaggio e l'abbinamento delle immagini con i brani (hit del momento - ma anche Vivo per lei di Bocelli, cantata maldestramente al karaoke proprio da Steve, in una scena di una brutale durezza o Blue (Da Ba Dee) degli Eiffel 65 - e dei pezzi di Ludovico Einaudi che rafforzano l'intensità di alcune scene). Un film emozionante, forse furbescamente, ma lucido, ispirato e costruito con criterio da un giovanissimo regista che dimostra di avere già le idee chiere, un suo stile e una sua estetica di cinema. 
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo.
(Curiosità: nei contenuti speciali del DVD si possono vedere molte scene scartate magari perché più allungate, con dialoghi un po' diversi ma che in realtà avrebbero funzionato anche di più. Scelte).


Voto: ***1/2/****







Il trailer:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












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