domenica 10 maggio 2015

American Sniper di Clint Eastwood, storia del cecchino Chris Kyle, considerato un eroe in patria. Eastwood travalica i confini di genere e dà vita ad un film che fa riflettere (e che giustamente ha diviso critica e pubblico). Con un convincente (era ora) Bradley Cooper

Oggi vi voglio parlare di un film recente che ha diviso critica e pubblico. Una pellicola diretta da un grande regista.
Mi riferisco ad American Sniper di Clint Eastwood.
Ecco la recensione:





American Sniper di Clint Eastwood del 2014. Con Bradley Cooper, Sienna Miller, Luke Grimes, Jake McDorman, Kyle Gallner, Sam Jaeger, Cory Hardrict, Navid Negahban, Brian Hallisay, Eric Close, Eric Ladin, Keir O'Donnell, Jonathan Groff, Luis Jose Lopez. (132 min. ca.)
La storia di Chris Kyle (Cooper), trentenne cecchino in Iraq che dopo la sua interruzione del servizio e finalmente il suo ritorno a casa, nel 2013, viene ucciso da un ex commilitone. 
















Film che racconta la tragica e paradossale vicenda, tratta dall'omonima autobiografia di Chris Kyle (con l'ovvia aggiunta finale), in modo molto realistico e asciutto, senza tante forzature. È il dramma del protagonista, di un individuo quello che interessa e l'attenzione si focalizza lì, non tanto sull'America in sè. Il dramma di chi va in guerra credendosi spavaldo ed invincibile, che parte per salvare la patria e che poi viene travolto e provato dall'esperienza con conseguente alienazione e stress. Lo stesso disturbo post traumatico da stress da cui è affetto l'assassino di Kyle che dopo il danno ha avuto pure la beffa. 
La pellicola racconta sostanzialmente la storia dall'incontro con Taya Renae Kyle (Miller) - che diventerà sua moglie e madre di due bambini - dopo una relazione sbagliata per il carattere un po' rozzo di lui, cresciuto come un vero "repubblicano". Amante della caccia, rodeo e credente. E nel contempo l'arruolamento (dopo l'11 settembre) nei Navy SEAL. In servizio diventerà "Leggenda": un cecchino senza scrupoli ed esitazioni. 
Lontano dall'essere meramente retorico, se la morale è presente è misurata e viene proposta con eleganza. È tutto raccontato con lucidità senza dimenticare il ritmo e la sensibilità. Patriottico lo è di sicuro. Americanata in senso stretto (una delle altre critiche sollevatagli) no. 
Anzi, fa anche una critica - forse involontaria - alla metodologia del reclutamento militare, al modo in cui queste persone semplici vengono buttate nella mischia a sparare al nemico quasi come se questo fosse un oggetto. Il senso di straniamento (con scene quasi da videogioco sparatutto) è palpabile e non poteva essere rappresentato meglio: con naturalezza e grazie a una composizione dell'immagine perfetta. 
Girato in Marocco, il progetto era stato creato già prima che il vero Chris morisse. Tanto che collaborò con lo sceneggiatore, Bradley Cooper (che è anche produttore) e gli altri. Clint Eastwood (che era la prima scelta di Kyle) fu chiamato per ultimo. La Warner aveva pensato a Spielberg prima e a David O. Russell poi prima di lui. 
Sono presenti differenze con il libro, sono state prese delle licenze e probabilmente saranno state enfatizzate certe cose dopo la dipartita del protagonista ma più o meno la storia è fedele. 
Bradley Cooper ha subito una metamorfosi: è ingrassato più di venti chili seguendo una dieta da 6000 calorie al giorno e si è irrobustito facendo soltanto pesi, ha imparato a usare le armi, si è messo in gioco. Bisogna dargliene atto: ha dimostrato di saper realmente recitare. Gli altri fanno il resto (c'era anche un collega di Kyle ad interpretare se stesso). 
Il merito della riuscita dell'opera è della sceneggiatura e soprattutto della regia che ha saputo mescolare i vari momenti e i generi con polso e senza perdere di vista l'obiettivo. Infatti non disturba né come film biografico (quindi troppo schematico. Qui il filo c'è ma è invisibile) né come film di guerra (girato in modo impeccabile). Non è noioso, il ritmo è sempre teso, le situazioni appaiono imprevedibili. 
Sicuramente è un film che divide per il tema trattato ma che dal punto di vista tecnico, di regia e di stile è fuori discussione.


Voto: ***/***1/2







Il trailer:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












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