giovedì 21 maggio 2015

CULT anni '80: St. Elmo's Fire, ritratto di un'epoca per un film melenso, buonista e malinconico. Attori - molti di loro sono diventati famosi - giovanissimi

Oggi vi voglio parlare di un film di culto di trent'anni fa. Una commedia drammatica sul tema adolescenziali, con attori giovanissimi.
Mi riferisco a St. Elmo's Fire di Joel Schumacher.
Ecco la recensione:





St. Elmo's Fire di Joel Schumacher del 1985. Con Rob Lowe, Demi Moore, Judd Nelson, Andrew McCarthy, Emilio Estevez, Ally Sheedy, Mare Winningham, Andie MacDowell, Martin Balsam. (110 min. ca.)
Washington, anni '80. Un gruppo di giovani amici neolaureati che cercano di farsi spazio nel mondo del lavoro e nella società, con speranze, delusioni e storie d'amore che si intrecciano e sembrano rovinare tutto. Ma il loro rapporto è più forte. 















Film manifesto del Brat Pack (ossia quegli attori che all'epoca erano poco più che ventenni ed interpretavano quasi sempre insieme film rivolti agli adolescenti o che parlavano di adolescenza). 
Più maturo dell'altro cult Breakfast Club di John Hughes e più simile a (un altro cult ancora) Il grande freddo di Lawrence Kasdan (ma lì il gruppo di amici sessantottini si ritrova dopo quindici anni. Nell'83, proprio l'anno della pellicola), è un film che punta tutto sull'effetto nostalgia (ma qui i personaggi sono tutti recuperabili) e l'interazione tra gli attori. 
Le situazioni sono telefonatissime, scontate, improbabili. Ad esempio la bruttina Wendy (Winningham) che perde la verginità con l'amico Billy (Lowe): "regalo" che quest'ultimo le fa alla vigilia della partenza per cercare di sfondare come sassofonista. E alla fine si salutano come se niente fosse. 
Per il resto una serie di intrighi amorosi che probabilmente per l'età sono anche plausibili ma piuttosto irritanti. 
Però Schumacher (sua anche la solida ma ingenua sceneggiatura) sa giostrare bene questa serie di eventi e sa dirigere bene gli attori. Su tutti l'espressiva Ally Sheedy, la cappellona dalla voce roca Demi Moore e Rob Lowe.
È comunque interessante vedere un film ambientato nella sua epoca (ritratto di quella generazione) che parla in modo un po' diverso dal solito non solo alla fetta di pubblico a cui è palesemente rivolto ma anche alle generazioni più vecchie. È imperfetto, datato, furbo e buonista ma non privo di fascino (bella la colonna sonora di David Foster, in particolare il tema portante). 
Da vedere per curiosità. Consigliato.


Voto: **1/2/***






Il trailer:









Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











  
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento